Siamo giunti alla fine del nostro viaggio “retico” da compiere con i pullman gialli dell’AutoPostale e i treni rossi della Ferrovia Retica. Le ultime due tappe saranno un dentro e fuori tra Italia e Svizzera che ci porterà agli splendidi panorami dell’Alta Engadina e, abbandonati gli autopostali, a valicare il Passo del Bernina con una delle più belle linee ferroviarie al mondo.
7a tappa
Da: Chiavenna (333 m)
A: St. Moritz (1’822 m)
Descrizione:. Appena usciti da Chiavenna si trovano le famose cascate dell’Acquafraggia uno spettacolo naturale descritto anche da Leonardo da Vinci nel suo Codice Atlantico. È facilissimo raggiungerle perché sono proprio vicino alla strada. Per ammirarle meglio c’è un sentiero attrezzato tra castagni e ginestre, con una breve deviazione si giunge a un ampio terrazzo a pochi metri dalla cascata. Si percorre un tratto di fondovalle lungo la Val Bregaglia e si rientra in Svizzera a Castasegna. Il passo del Maloggia o Maloja chiude la valle. È una salita breve ma ripida e nervosa; un susseguirsi di 13 tornanti che premia una volta arrivati in cima a Maloja [www.bregaglia.ch] a quota 1’815 metri. Se amate l’arte questi sono i luoghi dove il pittore Giovanni Segantini aveva la sua casa, il suo atelier e c’è anche la sua tomba nel piccolo cimitero; dal centro del paese parte un sentiero che si inoltra sulle sue tracce nella valle di Orden.
Dopo Maloja inizia l’altopiano dell’Alta Engadina e da qui è tutta una tirata fino a St. Moritz costeggiando i quattro laghi: di Sils, di Silvaplana, il Lej da Champfer e il lago di Sankt Moritz, con le pendici delle montagne coperte da boschi interrotti solo dalle piste da sci di uno dei comprensori più famosi delle Alpi. Sankt Moritz [www.engadin.ch] si presenta da sola. Il paese in se stesso, in fondo, è un susseguirsi di boutique di alto livello con alberghi, ristoranti e locali alla moda e all’altezza della sua fama mondana (c’è però anche un bellissimo museo dedicato a Segantini). Sono i dintorni a renderla quel posto incantevole che tutti riconoscono. Se volete averne una dimostrazione, percorrete la bella passeggiata che da dietro alla stazione ferroviaria attraversa il bosco fino al laghetto di Staz e prosegue fino a Punt Muragl. Da lì parte la funicolare che sale a Muottas Muragl da dove si gode il panorama più bello dell’Engadina. Specialmente al tramonto.
Note: Non è possibile il trasporto di biciclette
Orario Autopostale: Vedi tabella Linea 90.604
E-mail: stmoritz@autopostale.ch
Info: www.postauto.ch/it/orario-ufficiale
8a tappa
Da: St. Moritz (1’822 m)
A: Tirano (441 m)
Descrizione: È considerato uno dei viaggi ferroviari più belli del mondo, non per niente è Patrimonio dell’Umanità Unesco. La tratta del Bernina, 61 chilometri tra Sankt Moritz e Tirano, è un capolavoro di ingegneria, una delle più ripide al mondo ed è meravigliosa da percorrere in qualsiasi stagione. Alla partenza da Sankt Moritz il treno serpeggia attraverso i boschi salendo dolcemente. Il punto più importante giunge subito dopo la stazione di Morteratsch. Il treno percorre un rettilineo per poi curvare verso sinistra. Quella è la famosa Curva di Montebello, l’unico punto dove per pochi secondi si possono vedere i 4’049 metri del Pizzo Bernina – l’unico 4’000 delle Alpi Orientali – che dà il nome alla linea. Si continua a salire e gli alberi lasciano il posto alla vegetazione di alta montagna. Dopo la stazione Bernina Lagalb si incontrano tre laghetti in successione, il Lej Pitschen, il Lej Nair e il Lago Bianco, quello è lo spartiacque idrografico (Dai primi due laghi le acque arriveranno al Mar Nero, dal terzo all’Adriatico) e anche linguistico. Qui si abbandona l’Engadina germanofona e romancia e si entra nella Val Poschiavo nel Grigioni italiano. Siamo già oltre i 2’000 metri e si sale ancora fino a scavallare il passo alla stazione di Ospizio Bernina a 2’253 metri, il punto più alto della linea da dove comincia una ripida discesa. La stazione successiva è Alp Grüm, famosa per il suo albergo/ristorante [www.alpgrum.com] raggiungibile solamente con il treno o a piedi ma soprattutto per la sua vista sul ghiacciaio del Piz Palü e sul lago.
Uno stretto tornante e si continua a scendere zigzagando in mezzo ai boschi. Ormai si cominciano a intravvedere il territorio di Poschiavo [www.valposchiavo.ch] con il lago e, in fondo le Alpi Orobie, già in Italia. A Cavaglia c’è il Giardino dei Ghiacciai, un interessante parco geologico. Poschiavo è il capoluogo di questa parte del Grigioni Italiano, è una cittadina molto interessante da visitare per l’eleganza del “Quartiere Spagnolo” con i suoi palazzi costruiti dagli emigranti che avevano fatto fortuna all’estero e per il bel centro storico.
Siamo quasi arrivati alla fine del viaggio ma c’è tempo ancora per due sorprese. La prima è il famosissimo viadotto elicoidale di Brusio dove il treno percorre un giro su se stesso per superare un dislivello di circa 25 metri.
La seconda è superato il confine italiano, a Tirano [www.valtellinaturismo.com], quando il treno attraversa letteralmente la piazza del Santuario, una delle chiese più belle della Lombardia. Poche centinaia di metri ancora e il nostro viaggio termina. Se avete tempo festeggiate con la visita a qualche cantina per provare l’ottimo vino di Valtellina.
Note: Alcuni treni sono classificati “Bernina Express” e richiedono un supplemento sul biglietto. La differenza con i treni normali sta nelle carrozze panoramiche con ampie vetrate che permettono una visione più ampia. Per contro, i vetri sono spessi e saldati e questo disturba chi vuole fare foto.
Orario Ferrovia Retica: www.rhb.ch
E-mail: railservice@rhb.ch
INFO
- Svizzera Turismo: www-myswitzerland.com