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Home Escursioni & Gite

Svizzy in viaggio: a piedi lungo la linea dell’Albula

Terza parte del reportage sulla linea dell'Albula della Ferrovia Retica, patrimonio Unesco

by SvizzerAmo
26/06/2023
in Escursioni & Gite, Estate, Ferrovie, Grigioni (Graubunden/Gritschun, GR), Idee viaggio, Montagna, Radio Ticino - Locarno, Reportage, Svizzera romancia
Reading Time: 8 mins read
Svizzy in viaggio: a piedi lungo la linea dell’Albula

[Foto: ©SvizzerAmo]

Che sarebbe stata una lunga giornata lo sapevamo fin dal momento di organizzare il viaggio.

Nel tratto più bello della Linea dell’Albula della Ferrovia Retica, quello tra Preda e Filisur, è stato realizzato un sentiero, il Bahnerlebnisweg che tradotto suona come: Via dell’esperienza ferroviaria.

 

Lungo il percorso sono collocati dei cartelli che spiegano la Linea dell’Albula [Foto: ©SvizzerAmo]
Sono ben diciotto chilometri che costeggiano in gran parte la linea e Svizzy, la nostra mascotte, voleva a tutti i costi percorrerli, nonostante la sua naturale pigrizia. Così, di buon ora, dopo un’abbondante colazione e attrezzati con i bastoncini, le scarpe da trekking, lo zaino con borraccia, un paio di uova sode e una barretta proteica, nonché con l’immancabile antivento/antipioggia, siamo partiti dall’albergo in direzione della stazione per prendere il treno in direzione Sankt Moritz.

Diciassette minuti di viaggio e siamo arrivati a Preda. Al di là di un albergo, lo storico Kulm, qualche chalet e una fattoria, in questa frazione di Bergün/Filisur non c’è niente. Nondimeno è un posto importantissimo perché si trova esattamente allo sbocco settentrionale del lungo tunnel dell’Albula, quello che permette di collegare l’Engadina al Grigioni interno. La stazione di Preda è un punto strategico della linea – che è a binario singolo – perché consente l’incrocio tra i treni e ha una zona di manovra con binari di raccordo.

Questa grande pietra bucherellata proviene dal cantiere del tunnel dell’Albula e onora i lavoratori che hanno perso la vita durante gli scavi. È posizionata all’inizio del Bahnerlebnisweg [Foto: ©SvizzerAmo]
Quando siamo arrivati abbiano trovato un grande cantiere perché la Ferrovia Retica sta costruendo un nuovo tunnel sotto il Passo dell’Albula destinato a sostituire quello costruito nel 1903 (il traforo ferroviario più alto delle Alpi) che, dopo oltre un secolo di esercizio, avrebbe dovuto essere completamente ristrutturato. Fatti due conti il gioco non valeva la candela e si è preferito costruirne uno nuovo più moderno e sicuro, ed ecocompatibile.

Una bella sorpresa

Il Bahnerlebnisweg, la Via dell’esperienza ferroviaria, parte proprio dalla stazione ma prima abbiamo voluto fare una deviazione per vedere il famoso Laj da Palpuogna, un lago dalle acque pulitissime che era stato addirittura eletto dagli spettatori di un programma televisivo come il più bello della Svizzera. Per arrivarci basta una mezz’oretta di cammino nel bosco. Un sentiero abbastanza facile da percorrere. Una volta giunti sul posto abbiamo capito il perché di questa nomina. Il lago è circondato dal bosco di larici, un posto tranquillo, paradiso dei pescatori e molto apprezzato da famiglie o gruppi di amici che trovano anche delle aree pic-nic con griglie e la legna a disposizione per preparare il proprio pranzo sul posto.

Anche con qualche nuvola, il Laj da Palpuogna è sempre bellissimo [Foto: ©SvizzerAmo]
Svizzy era già invidioso del barbecue acceso e rassegnato a mangiarsi la sua barretta con le uova sode, quando si è sentito salutare. Per pura coincidenza abbiamo incontrato i ragazzi che lavorano nel nostro albergo i quali, nel giorno di libertà, avevano deciso anche loro di andare al lago, qualcuno per pescare, altri semplicemente per prendere il sole e l’aria buona. Loro, però, sono arrivati comodamente in macchina. Gentilmente ci hanno invitato a pranzare insieme ed è stato molto piacevole trascorrere un po’ di tempo chiacchierando e mangiando.

Purtroppo il tempo passa velocemente. Troppo in fretta! E noi avevamo ancora molta strada da fare. Per prima cosa dovevamo tornare a Preda e da lì proseguire sul lungo percorso fino a Bergün.

Una grigliata in compagnia per Svizzy [Foto: ©SvizzerAmo]
Salutati i nuovi amici, ci siamo incamminati accompagnati da uno dei ragazzi, un simpatico triestino amante della montagna e atleta che ha voluto fare una “passeggiata” con noi, tanto per muovere le gambe.

Seguiamo il treno

Da Preda il Bahnerlebnisweg è praticamente tutto in discesa. Il sentiero è segnato perfettamente e non ci si può perdere. Lungo il percorso ci sono ventisei stazioni dove sono collocati dei cartelli che raccontano la storia della Linea dell’Albula e spiegano le sue arditezze tecniche. Ci sono anche dei punti di sosta con la possibilità di accendere il fuoco e giochi per i bimbi.

Il sentiero Bahnerlebnisweg corre in gran parte di fianco alla Linea dell’Albula [Foto: ©SvizzerAmo]
Il tracciato è abbastanza facile, ma ci sono alcuni punti un po’ più accidentati, pertanto le scarpe adatte sono indispensabili e i bastoncini altamente raccomandati.

Scendiamo tenendo i binari alla nostra destra, ben visibili, con i treni che salgono e scendono incessantemente. La costruzione di questo primo tratto della linea, come avevo già detto, è particolarmente difficile per la conformazione della stratta valle e per la costruzione è stato necessario realizzare numerose opere edili.

 

Una ripida scalinata porta ai piedi del viadotto Albula IV. Il fiume spumeggia a fondovalle [Foto: ©SvizzerAmo]
Particolarmente spettacolari sono i viadotti. Poco dopo l’inizio del sentiero ne incontriamo due, uno dopo l’altro: l’Albula IV e l’Albula III. Come dice il nome, scavalcano il fiume e noi giungiamo proprio ai piedi. Sentiamo il fragore dell’Albula con le sue acque spumeggianti e ammiriamo in distanza l’opera di ingegneria ferroviaria con le sue ampie campate in muratura che raggiungono anche i 20 metri dell’Albula II il ponte più alto di questo tratto di linea (non per niente chiamato in romancio Punt’ota, ponte alto ). Tra i due viadotti il treno entra in una galleria antivalanghe, mentre il sentiero ci passa accanto.

Il Regionale per Sankt Moritz impegna il Viadotto Albula III. Dopo poco entrerà nel tunnel elicoidale di Toua per poi comparire, da sinistra, dove abbiamo preso la foto [Foto: ©SvizzerAmo]
Prima di giungere ai viadotti, però, siamo passati sopra al primo dei tre tunnel a spirale, quello di Zuondra, dove un punto di osservazione permette di percepire lo sviluppo dei binari che creano una serie di piani paralleli. Non abbiamo potuto fare a meno di fermarci ad aspettare un convoglio sulla linea. L’attesa non è stata lunga perché il traffico è piuttosto sostenuto, tra treni passeggeri e merci. Abbiamo così visto il treno, sempre lo stesso, scomparire da una parte e ricomparire da un’altra e non abbiamo potuto fare a meno di pensare all’incredibile lavoro di progettazione e di realizzazione. Il problema è che lo spettacolo è così affascinante che non ne abbiamo atteso solo uno… Tra un’attesa e l’altra il tempo è volato e, alla fine ci siamo accorti di essere rimasti più di un’ora a vedere passare treni.

In questa foto si vede benissimo il dislivello dei due piani dei binari [Foto: © SvizzerAmo]
Ripreso il cammino, appena dopo il viadotto Albula III, il treno entra nella secondo tunnel elicoidale, quello di Toua dove c’è un altro punto panoramico. Ci avviciniamo al terzo tunnel elicoidale, quello di Rugnux e da qui comincia il tratto più impegnativo, roccioso, dove si deve anche passare un ruscello. Superato questo punto il sentiero si addolcisce fino a giungere a Bergün attraverso i prati.

Ormai è quasi sera e, dopo una lunga camminata, l’ultimo tratto fino a Bergün è in piano e in mezzo ai prati [Foto: ©SvizzerAmo]
Tra l’escursione al lago con relativo pic-nic, camminata e soste per osservare i treni passare, il tempo è trascorso rapidamente e siamo tornati in albergo quasi all’ora di cena, con il direttore che ci aveva visto uscire presto la mattina preoccupato perché non tornavamo, al punto che aveva mandato una macchina a cercarci lungo la strada cantonale. Se non fossimo arrivati per le 20, sarebbero venuti a cercarci lungo il sentiero!

Verso il viadotto delle meraviglie

A questo punto, per completare l’esperienza ferroviaria mancava solamente la visita al Landwasser, l’opera ingegneristica più famosa di tutta la linea.

Il viadotto del Landwasser, patrimonio Unesco [Foto: ©SvizzerAmo]
Il Bahnerlebnisweg prosegue da Bergün fino a Filisur; è un tratto più lungo di un paio di chilometri (9 contro 7) rispetto alla prima parte. Anche questo è di media difficoltà e presenta alcuni punti un po’ più impegnativi, come la discesa dalla stazione di Stugl/Stuls, però è fattibile. Tra l’altro questa stazione è molto particolare per la posizione isolata trai boschi su un pianoro ricavato oltre cento anni fa facendo esplodere e livellando i fianchi della montagna. Il paese vero e proprio si trova più in alto ed è famoso per gli affreschi della chiesetta medievale realizzati da un allievo di Giotto! Siamo nella valle interna dell’Albula particolarmente selvaggia e rocciosa

Non abbiamo percorso il sentiero a piedi. Abbiamo preferito scendere a Filisur in treno (sono solo dodici minuti nei quali si attraversano otto viadotti e undici tunnel) per riuscire a fare in tempo a prendere il Landwasser Express, il trenino stradale che parte due volte al giorno (alle 11:15 e alle 14:15) dalla stazione e porta proprio ai piedi del viadotto di Landwasser. Volendo, si arriva anche con una facile passeggiata di circa due chilometri e mezzo con la quale si raggiunge dapprima un punto panoramico e poi, proseguendo, verso il fiume Landwasser, si giunge in una gola sotto il viadotto.

Il Landwasser Express porta i turisti ai piedi del viadotto [Foto: Ferrovia retica]
In qualsiasi modo si arrivi, il viadotto è da sempre la star della Linea dell’Albula, tanto è vero che il regista britannico Alfred Hitchcock lo riprese nel film La signora scompare del 1938. Il motivo di così chiara fama sta nella sua arditezza. A pochi minuti da Filisur, il viadotto del Landwasser sbuca improvvisamente e inaspettatamente da una galleria che termina su uno strapiombo roccioso, e scavalca la scoscesa gola del fiume con una stretta curva verso sinistra, il raggio è solo di cento metri per una lunghezza di 136 metri. Ha sei arcate ma poggia su tre piloni principali in pietra dolomia calcarea alti ben 65 metri e stretti con una luce, cioè la distanza tra i piloni, di venti metri.

Il Glacier Express transita sul viadotto del Landwasser [Foto: ©SvizzerAmo]
Se visto dal treno, (il consiglio è di sedere sul lato destro in direzione Sankt Moritz, o sinistro in direzione Coira) il viadotto è spettacolare, visto dal basso, dal livello del fiume Landwasser, è impressionante. Specialmente quando passano i treni che sembrano quasi dei giocattoli per il gioco della prospettiva.

E a proposito di vista dal basso… A causa della morfologia del territorio, per costruire il viadotto è stata adottata una soluzione tecnica particolare. Il problema principale per erigere i tre pilastri principali era il fiume Landwasser che avrebbe potuto allagare improvvisamente il cantiere. Con questa situazione, non sarebbe stato prudente allestire delle impalcature esterne stabili e così la soluzione fu di inglobare dentro ogni pilone una torre in ferro che faceva da sostegno per un ponte con gru. I tre piloni progredivano in altezza contemporaneamente e le torri con la gru salivano di conseguenza. In poche parole: invece di procedere dal basso come al solito, si calavano i materiali e si costruiva dall’alto.

Il viadotto del Landwasser in costruzione. Si vede la tecnica utilizzata [Foto: da Internet]
Il viadotto del Landwasser è famosissimo per tutti questi motivi: la tecnica di costruzione, la posizione, la bellezza architettonica. È stato protagonista anche nel 2022 quando, per festeggiare i 175 anni della ferrovia in Svizzera, la Ferrovia Retica lo ha scelto come destinazione per il suo convoglio composto da ben venticinque elettrotreni Capricorn, per un totale di cento vagoni e 1’906 metri di lunghezza; il convoglio è partito significativamente da Preda percorrendo il tratto più bello della Linea dell’Albula. Questa speciale composizione detiene il Record mondiale di lunghezza per un treno viaggiatori.

Il treno dei record esce dal tunnel del Landwasser e impegna il viadotto [Foto: Ferrovia retica]
Svizzy non era mai andato né sulla Linea dell’Albula né al Landwasser. È stato un viaggio breve ma intenso per tutte le cose che ha visto e vissuto e alla fine è stato molto contento dell’esperienza che si è rivelata tutto sommato abbastanza facile e alla portata di tutti.

Basta avere un po’ di voglia di camminare, e di avventurarsi alla scoperta di scenari in cui i paesaggi naturali incontrano il genio ingegneristico.

E in luoghi così belli non è difficile farsela venire.

Grazie per averci seguito fin qui. Potete leggere la prima e la seconda parte del reportage ai seguenti link:

  • https://www.svizzeramo.it/svizzy-in-viaggio-il-paese-dei-treni/
  • https://www.svizzeramo.it/svizzy-in-viaggio-a-bergun-si-scoprono-scorci-splendidi/

Info

Ferrovia retica: www.rhb.ch

Bergün Filisur Tourismus: www.berguen-filisur.ch

Landwasser Express: www.berguen-filisur.graubuenden.ch/de/sommerangebot/landwasser-express

Hotel Piz Ela: www.pizela.ch

Ringraziamenti

Per la realizzazione di questo servizio Svizzy ringrazia:

  • Janine Westenberger di Bergün-Filisur Tourismus Turismo per l’organizzazione sul luogo;
  • Piccarda Frulli e Laura Zancolò di Svizzera Turismo – Roma, per l’organizzazione generale;
  • Enrico Bernasconi della Ferrovia retica – Milano, per il supporto
  • Swiss Travel System per averci fornito lo Swiss Travel Pass, un biglietto cumulativo per quasi tutti i mezzi di trasporto svizzeri e per l’accesso a quasi tutti i musei;
  • Hotel Piz Ela, Bergün per averci fatto sentire a casa.

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