Lo scorso anno Svizzy ha percorso gran parte della rete della Ferrovia Retica, concentrandosi particolarmente sulla Linea del Bernina, quella che va da Tirano a Sankt Moritz. Quest’anno ha voluto approfondire la Linea dell’Albula, quella che collega Sankt Moritz, a Thusis, per poi proseguire lungo la Valle del Reno in direzione di Coira, la capitale del Canton Grigioni.
La linea del Bernina (in blu) e quella dell’Albula (in giallo)
Le due linee si integrano, l’una è la continuazione dell’altra e, nel 2008, sono state insignite dall’ Unesco del titolo di Patrimonio dell’Umanità con la motivazione: “Esempi tecnicamente avanzati di gestione del paesaggio di alta montagna e come ferrovie a scartamento ridotto più spettacolari del mondo”. E il titolo è ampiamente meritato.
Una volta non basta
Svizzy ha voluto percorrere la linea avanti e indietro per vedere il paesaggio da due punti di vista differenti (il consiglio è di sedersi sul lato sinistro in direzione di marcia venendo da Sankt Moritz, e su quello destro venendo da Coira).
La linea ferroviaria è stata costruita superando grande difficoltà. Per scendere dai 1’775 metri di Sankt Moritz ai 697 di Thusis, gli ingegneri dell’epoca hanno scelto (come per la linea del Bernina) di non utilizzare la cremagliera, ma per poter utilizzare la cosiddetta aderenza naturale, la linea non doveva superare un certo grado di pendenza. E questo era solamente il primo problema, risolvibile tecnicamente con una serie di artefatti: tunnel, viadotti e spallette.
Il museo è pensato come un luogo per tutti. Per prima cosa non ci sono barriere architettoniche, ha un’alta interazione in quattro lingue (italiano compreso), anche quella digitale, e per i bambini c’è un percorso di visita speciale adatto a loro.
Nel 2023 i treni d’epoca correranno fino al 29 ottobre ma il “Coccodrillo” è fermo per manutenzione e saranno trainati dalla Ge 4/4 “Bobo 1”, un locomotore degli anni ’50.
Giochiamo con i trenini
La sezione forse più famosa del museo e meta di pellegrinaggio degli appassionati è quella dedicata al modellismo ferroviario. Svizzy è rimasto incantato di fronte al vasto impianto in grande scala (0m) e in continua elaborazione che riproduce fedelmente e dettagliatamente i tratti più importanti della Ferrovia con i suoi edifici, viadotti e gallerie, così come erano negli anni ’50 e ’60. Di solito viene azionato a partire dalle ore 15 da Bernhard Tarnutzer, l’artefice di quest’opera, che ha il suo laboratorio proprio nel museo.
Per la realizzazione di questo servizio Svizzy ringrazia:
Janine Westenberger di Bergün-Filisur Tourismus Turismo per l’organizzazione sul luogo;
Piccarda Frulli e Laura Zancolò di Svizzera Turismo – Roma, per l’organizzazione generale;
Enrico Bernasconi della Ferrovia retica – Milano, per il supporto
Swiss Travel System per averci fornito lo Swiss Travel Pass, un biglietto cumulativo per quasi tutti i mezzi di trasporto svizzeri e per l’accesso a quasi tutti i musei;
Hotel Piz Ela, Bergün per averci fatto sentire a casa.
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