Camminare e degustare, una formula divertente per trascorrere una giornata nella natura allietati dai piaceri della gola. In Ticino, il prossimo 1 maggio, si potrà partecipare alla Mangialonga 2015, una manifestazione ideata dalla Vineria dei Mir di Castel San Pietro. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Fiorenzo Bianchi uno dei cinque fondatori del gruppo.
Alla sua nuova edizione la Mangialonga 2015 cambia percorso. Quali saranno le principali novità riservate ai trekker della gola?
La sesta Mangialonga si rinnova aprendosi a 1’800 partecipanti. A cavallo degli anni 2000 ne avevamo già organizzate nove in formato ridotto coinvolgendo 250 partecipanti che, di fatto, erano i nostri amici. Dopo una pausa di 4-5 anni abbiamo ripreso la manifestazione, questa volta con l’intento di estenderla a più persone ed eccoci con la sesta edizione.
Le prime cinque edizioni si sono svolte sul Monte San Giorgio patrimonio UNESCO, ora ci spostiamo in una delle regioni più vinicole della Svizzera, alle pendici del Monte Generoso. Il percorso di circa 10 chilometri è un saliscendi (il dislivello è di 367 metri) tra vecchi nuclei, corti cantine e vigne, con punti di vista particolari e molto ampi.
Ci si ritrova alle ore 8 al mercato coperto di Mendrisio per ricevere il bicchiere della manifestazione con il suo sacchettino e il braccialetto per poi partire alla ricerca delle 11 soste tra vigneti e colline del nostro magnifico Mendrisiotto. Alle 8,50 partirà il primo gruppo di 60 persone, di seguito ogni 10 minuti, partiranno gli altri gruppi sempre di 60 persone. Al mercato coperto di Mendrisio si conclude in bellezza la giornata con una grigliat aperta a tutti. Altra novità importante, nel biglietto o nel prezzo della Mangialonga è compreso il trasporto andata e ritorno dei mezzi pubblici, valevole per tutto il Ticino.
Il programma nel dettaglio è disponibile su: www.vineriadeimir.ch
Cosa si potrà assaggiare e sperimentare lungo l’itinerario?
Prodotti e produttori sono tutti della regione. Si comincia con la prima sosta a base di pane, miele e caffè per poi continuare con: schiacciata ai profumi della Valle; prosciutto crudo; paté; formaggini; polenta e spezzatino; pesce; spiedoni di frutta e birra; raviolone all’aglio orsino; dolci “ i nostrani del Ticino”. Tutto annaffiato dal vino rosso e bianco del Ticino. Il grappino nostrano conclude l’undicesima sosta.
Vineria dei Mir. Un nome particolare dietro il quale si cela lo spirito del vostro progetto. Ci raccontate la vostra storia, qualche curiosità o aneddoto?
La Vineria dei Mir nasce nella seconda metà degli anni Ottanta da un gruppo di cinque amici del Mendrisiotto che, oltre al piacere di divertirsi insieme, sono molto legati al territorio e alle tradizioni locali. Frequentatori abituali della sagra dell’uva di Mendrisio, ci siamo ben presto conto che i prodotti locali (di vino in particolare) erano ben poco presenti alla festa, a vantaggio di prodotti esteri. Inoltre sembrava che per le diverse associazioni presenti, l’aspetto del guadagno avesse il sopravvento su quello della festa.
Così abbiamo deciso di provare a gestire una propria corte proponendo un’enoteca fornita solo da produttori ticinesi e offrendo al pubblico presente alla Sagra due serate di concerti di musica dal vivo.
In poco tempo questa scelta è piaciuta sia al pubblico, sia ai produttori locali e la corte della Vineria dei Mir è diventata un punto di riferimento e un fiore all’occhiello della sagra.
Negli anni la scelta di presentare prodotti legati al territorio ha contagiato anche le altre società e associazioni presenti alla sagra, tanto che oggi i prodotti ticinesi presentati nelle corti e nelle bancarelle sono sempre di più non solo in numero ma anche in qualità.
Oggi, nella corte della Vineria dei Mir è possibile degustare e scoprire oltre un centinaio di etichette di vini ticinesi, rossi, bianchi e spumanti.
Ci chiamiamo Vineria dei Mir per una ragione storica: la prima corte che il gruppo ha occupato era appunto conosciuta come quella “dei Mir“; da quella corte (che oggi è chiusa ma dista una decina di metri dall’attuale “curt di Pasta” in piazza Borella) si è “rubato” il nome che ancora tuttora è sinonimo di piacere di stare insieme, di divertimento, di presentazione di vini legati al territorio e di solidarietà.
Il legame con il territorio si esprime anche attraverso la collaborazione con le altre realtà locali? Abbiamo letto che la Vineria sostiene azioni benefiche. Di cosa si tratta?
Siamo un gruppo di amici ognuno con la propria professione, organizziamo eventi per divertimento e con lo scopo di valorizzare il nostro territorio dove siamo nati e viviamo. Non avendo bisogno di lucrare, l’utile delle manifestazioni lo devolviamo in beneficenza a gruppi e associazioni, di regola, che non hanno la possibilità di usufruire di sostegni statali. Nel corso degli anni il gruppo è cresciuto. Attualmente conta una quarantina di amici, con il rinnovato spirito di allora.
Siccome nel gruppo c’è un’importante presenza femminile, la prima serata della sagra dell’uva (il venerdì) è la “serata delle donne per le donne“. In pratica i vini posti in degustazione sono serviti prevalentemente dalla donne del gruppo e l’intero ricavato della serata devoluto a enti o associazioni attive in Ticino e che hanno un occhio di riguardo per le donne.
Dopo la Mangialonga del 1° maggio, quali saranno le prossime manifestazioni in agenda?
Stiamo lavorando a un nuovo progetto che probabilmente andrà in scena il 13 giugno nel nucleo storico di Mendrisio “Solstizio Momo, allietati dal gusto” ma aspettiamo ancora a pubblicizzarlo. Poi ci sarà l’Agroblues a metà agosto e la Ciaspalonga passeggiata enogastronomica in quota Monte Generoso sulla neve con le racchette a fine gennaio 2016.