Eravamo rimasti al battello elettrico… Sicuramente è molto veloce. È un mezzo di trasporto urbano più che un’attrazione per i turisti e a qualcuno può dare fastidio perché è chiuso, inoltre, se è affollato, l’aria condizionata può non essere sufficiente. Una volta detto questo, è il modo più rapido per tornare in centro città dal Zürichhorn.
Navigando il Limmat questo è il panorama. A destra: il Grossmünster e la Wasserkirche. A Sinistra: i campanili di Fraumünster e San Pietro [Foto: @SvizzerAmo]Il battello entra nella Limmat, riconosciamo le torri delle chiese di Fraumünster, Grossmünster e San Pietro; passiamo davanti al municipio storico; vediamo di sfuggita la cupola di Urania, l’osservatorio astronomico. Infine giungiamo al capolinea nel parco dello Platzspitz, di fianco al Landesmuseum, il Museo Nazionale, e alla Stazione Centrale. Nella prima parte di questo articolo, avevo accennato al fatto che il Sihl sfocia nella Limmat e il Platzspitz è proprio la punta del triangolo di terra formato dall’unione dei due fiumi.
Da qui comincia la nostra esplorazione di una Zurigo “differente”. E per farlo prendiamo una bicicletta.
Pedalando nel sole
Zurigo città è piccola; tutto sommato abbastanza piatta e con tante piste ciclabili. Quindi le due ruote sono un ottimo sistema per girare e ci sono diverse possibilità per procurarsi una bici.
Le bici di Züri Rollt. A disposizione gratuitamente [Foto: @SvizzerAmo]Publibike è un servizio di bikesharing attivo in diverse località della Svizzera; è accessibile a tutti, basta scaricare l’app in italiano. In giro per la città si trovano tantissime biciclette e quella normale si ottiene gratuitamente per i primi 30 minuti. Poi costa 10 centesimi al minuto. La Velostation è un grande posteggio per le due ruote sotto l’Europaplatz, proprio di fianco alla stazione centrale, e anche la sede di Züri Rollt dove si possono prendere in prestito le biciclette gratuitamente. Pagando 30 franchi si può anche scegliere la bici elettrica.
L’Oberer Letten è il primo che incontriamo, il più vicino al centro. È stato costruito sul muraglione che separa la Limmat dal Sihl e offre liberamente gli spogliatoi (bisogna avere un lucchetto personale) e anche i campi da beach volley. Nel canale la corrente è abbastanza forte e per i più sportivi è una sfida nuotare controcorrente per allenarsi. Ci hanno anche raccontato che c’è gente che, non appena finito il lavoro, si butta nel fiume in centro e si fa trasportare tranquillamente dalla corrente per un tratto.
Lasciamo la pista ciclabile e riattraversiamo la Limmat sul Dammsteg il ponte ciclopedonale che sovrasta l’Unterer Letten o Underi Lätte in dialetto zurighese, il Badi più vecchio della città. Costruito in legno nel 1909 è mantenuto quasi completamente nello stato originario con il suo famoso pergolato, la terrazza sul fiume e il Luftbad, un prato alberato dove di sera si tengono eventi culturali e proiezioni cinematografiche all’aperto. È più adatto se non siete nuotatori particolarmente esperti, perché la corrente è meno forte e ci sono anche una piscina per non nuotatori e una per i bambini. Ma il vero divertimento è quello di farsi trascinare per un pezzo dalla corrente e tornare a piedi per poi ricominciare da capo.
Siamo ufficialmente entrati nel Kreis 5, il distretto meglio conosciuto come Züri-West e, prima di pedalare in giro, ci concediamo una sosta. Avevamo saputo che era stato inaugurato un nuovo locale, da appena una settimana: l’Haus am Fluss, la “Casa sul fiume” che, come il nome lascia intuire, si trova sulle rive del Sihl. È un giardino orientaleggiante coperto da una grande tettoia, con un lungo banco dove sedersi guardando chi fa il bagno all’Unterer Letten.
Beh! Onestamente tanto nuova non lo è più. Ormai da qualche anno questo quartiere a nord-ovest della città, un tempo zona industriale abbastanza squallida, poi dismessa, si è andato trasformando nel luogo “di tendenza” della città. Una politica intelligente di recupero degli ambienti unita a prezzi più accessibili rispetto al centro e un’estrema facilità di movimento con i mezzi pubblici (siamo a soli due chilometri e cinque minuti di treno dalla Stazione Centrale) ha portato qui artisti, professionisti, giovani… In poche parole gente. E allora ecco spuntare come funghi i servizi: luoghi di aggregazione, locali, ristoranti, centri di cultura, uffici… Un esempio? La Prime Tower, il nuovo simbolo di Zurigo. Domina la città con la facciata in vetro verde di forma irregolare e i suoi 126 metri di altezza (che ne fanno il terzo edificio più alto della Svizzera, dopo i due grattacieli Roche di Basilea).
Il giallo, bianco e rosso di Freitag, il famoso negozio di borse ottenute con materiale riciclato che è stato ricavato affiancando e impilando diciannove container in modo di formare una specie di torre; ormai è una tappa obbligata per i turisti che possono salire fino in cima, da dove si ha una vista a 360° su tutta la zona.
La simpatica località romagnola non c’entra molto con Zurigo, se non per dare il nome a un bar all’aperto, animatissimo e frequentato da gente di tutti i tipi. Un luogo dove grigliare i Bratwürst, discutere e rilassarsi in compagnia. Ci sarebbe piaciuto visitare il mercatino delle pulci che è allestito ogni lunedì sera d’estate, da maggio ad agosto, ma purtroppo non era il giorno giusto, così come non è stato il giorno giusto per fare un giro all’altro grande mercato di Bürkliplatz che si tiene il sabato.
Per la realizzazione di questo servizio Svizzy ringrazia:
Anita Berardi di Zurigo Turismo per l’organizzazione sul luogo e l’accompagnamento;
Piccarda Frulli e Laura Zancolò di Svizzera Turismo, Roma per l’organizzazione generale;
Swiss Travel System per avermi fornito lo Swiss Travel Pass, un biglietto cumulativo per quasi tutti i mezzi di trasporto svizzeri e per l’accesso a quasi tutti i musei;
l’Hotel Helmhaus per avermi trovato una stanza nonostante l’alta stagione e per la grande gentilezza del suo personale.
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