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Home Città

Svizzy in viaggio: La Zurigo che non ti aspetti

by SvizzerAmo
17/07/2023
in Città, Radio Ticino - Locarno, Reportage, Svizzera tedesca, Zurigo (Zürich, ZH)
Reading Time: 6 mins read
Svizzy in viaggio: La Zurigo che non ti aspetti

[Foto: ©SvizzerAmo]

Ok, Svizzy. la nostra mascotte, è già stato a Zurigo. Ha visto le meravigliose vetrate di Chagall nel Fraumünster; ha fatto acquisti sulla Bahnofstrasse; si è deliziato passeggiando nella parte antica della città; ha preso il sole sul lungolago. Pur non interessandosi troppo di calcio (lui è un rugbysta impenitente) è andato a vedere i cimeli del Museo della FIFA ed è persino andato nel sobborgo di Kilchberg per visitare l’Home of Chocolate, la fabbrica della Lindt, con relativi assaggi. Il solito goloso!

L’interno della Lindt. Se amate il cioccolato è il posto per voi [Foto: ©Svizzeramo]
E ora che credeva di conoscere tutto della metropoli svizzera, questa gli ha riservato ancora tante sorprese.

A Zurigo ci sto bene

Gli è bastato uscire un po’ dal centro, lontano dalla frenesia di turisti e uomini d’affari per scoprire una Zurigo alternativa, se non addirittura trasgressiva dove Gemütlichkeit è la parola d’ordine. Questo sostantivo tedesco può essere tradotto con “atmosfera accogliente”, “piacevolezza” ed esprime un’atmosfera positiva; in poche parole: lo star bene.

E non c’è stato bisogno di andare chissà dove, è bastato seguire la via dell’acqua.

Già, perché Zurigo si trova sulla sponda settentrionale del Zürisee, il lago lungo e abbastanza stretto (40×3 chilometri) che porta il suo nome e si estende da sud a nord. La città vecchia, l’Altstadt, è chiusa tra due fiumi: la Limmat a est e il Sihl a ovest, e un canale, il Schanzengraben a sud che collega il lago alla Sihl. Curiosamente, la Limmat esce dal lago, mentre il Sihl lo sfiora soltanto, andando a gettarsi nella Limmat, proprio in città, poco dietro la Stazione Centrale.

Lo Schanzengraben passa dal centro città ed è un luogo amato per trascorrere la pausa pranzo [Foto: ©SvizzerAmo]
Così, Zurigo è una vera città d’acqua e, specialmente durante la bella stagione, i zurighesi ne approfittano volentieri.

Sulla sponda settentrionale del lago, proprio dove esce la Limmat, l’asse tra le due piazze Bürkliplatz e Bellevue congiunte dal ponte Quaibrücke è, probabilmente, il punto più trafficato della città. Ma è anche il punto di partenza per la scoperta della Zurigo acquatica. Quai, in tedesco, significa “banchina” e infatti è qui, tra Bürkliplatz e Quaibrücke, che approdano i battelli del Lago di Zurigo che fanno servizio, non solo turistico nel bacino, ma anche di linea, attraversandolo a zig-zag per collegare i vari paesi fino a Rapperswil nel Canton San Gallo. Una crociera che copre circa 40 chilometri in circa due ore e mezza.

L’approdo a Bürkliplatz. Sullo sfondo le due torri del Grossmünster [Foto: ©SvizzerAmo]
Bellevue, lo dice il nome, è un punto panoramico sul lago, ma è anche l’inizio della nostra scoperta di una Zurigo alternativa.

Sotto un bel sole caldo, cominciamo a passeggiare sul lungolago della sponda orientale, la cosiddetta Costa d’oro, perché è quella che riceve gli ultimi raggi dorati del tramonto. Subito incontriamo la Sechseläutenplatz, la grande piazza famosa perché qui si celebra la Festa della Primavera con l’incendio del Böög, un pupazzo che rappresenta l’inverno e che è imbottito di fuochi artificiali. Secondo la tradizione, prima il pupazzo esplode e più bella sarà l’estate. Sulla piazza si staglia l’Opernhaus, il teatro dell’Opera, un bell’edificio neobarocco, bianco ed elegante che, non si sa in base a quale atto di follia architettonica, è soffocato dal lato del lago da un parallelepipedo rossastro che sembra sia stato fatto con i mattoncini Lego.

Orribile! Ma basta guardare verso destra per godersi lo spettacolo delle acque trasparenti del lago nel quale galleggiano cigni bianchi e anatre in un’immagine, banale finché si vuole, ma idilliaca. Il lungolago è alberato con aiuole fiorite e la gente indugia volentieri sotto gli alberi che creano anche degli scorci molto particolari con le loro fronde.

Un angolo incantato creato dai rami di un albero [Foto: ©SvizzerAmo]
Una coppia giovane affitta un pedalò; una scolaresca di bambini molto piccoli, tutti con il loro giubbottino giallo catarifrangente di sicurezza, segue ordinatamente le loro maestre. Qualcuno prende il sole sdraiato sui prati, altri leggono, qualcuno approfitta della bella luce per dipingere.

Seduto a guardare il lago per prendere ispirazione per i propri disegni. Una scena comune a Zurigo [Foto: ©SvizzerAmo]
Incrociamo qualche turista e si sentono tante lingue diverse tra le quali, molto spesso l’italiano. Mentre scattavamo qualche foto, uno strano sibilo ci ha incuriosito. Un addetto del comune è sceso da un trabiccolo elettrico, ha estratto un tubo che ha gettato nel lago e ha cominciato a pompare acqua per annaffiare i fiori, un sistema rapido ed ecologico per mantenere il decoro della città.

Un sistema ecologico e semplice per tenere sempre innaffiati i giardini [Foto: ©SvizzerAmo]
Sulle onde del lago sfilano leggere tante barche a vela e sfrecciano i motoscafi con a bordo piccoli gruppi di amici, perlopiù giovani che si allontanano dalla città per fermarsi poi in mezzo al lago dove si può chiacchierare, abbronzarsi e magari bersi una birretta in santa pace. Nelle onde del lago, invece i ragazzi si tuffano e nuotano tranquilli nelle acque del Seebad Utoquai. A inizio stagione l’acqua è sui 17° ma questo non è un problema per molti. Poi nel periodo più caldo la temperatura sale a livelli più accettabili, almeno per noi italiani. Poco oltre, Riesbach è un punto panoramico e anche l’unico porticciolo di questa zona di Zurigo.

Primo sole, primi bagni… [Foto: ©SvizzerAmo]

Luoghi di svago e di cultura

Stiamo uscendo dalla città in una zona chiamata Zürihorn e arriviamo a un grande spazio verde il Blatterwiese Questo è un punto molto importante e frequentato di Zurigo. Famiglie e ragazzi amano particolarmente questo posto per il vasto prato dove ci si può liberamente stendere per poi andare a fare il bagno, ma anche per la griglia elettrica a disposizione di tutti, liberamente, per cuocersi un tipico bratwürst o quello che si vuole.

 

Come i zurighesi concepiscono la “Gemütlichkeit” [Foto: ©SvizzerAmo]
I turisti vengono soprattutto per l’arte e l’architettura. Sono state collocate due sculture astratte di altrettanti artisti famosi: il primo è Henry Moore con il suo Sheep Piece che rappresenta due pecore al pascolo ; il secondo è Jean Tinguely, l’originale artista nato a Friborgo, con Heureka un grande lavoro realizzato come al solito con materiali di risulta e mobile. Tra l’altro è stata la prima opera pubblica di Tinguely.

Heureka, il mastodontico arredo urbano di Jean Tinguely. Genialmente affascinante [Foto: ©SvizzerAmo]
A Zürihorn ha sede il ZAZ, Zentrum für Arkitektur Zürich, un museo specializzato, quasi a onorare il Pavillon Le Corbusier, che si trova poco lontano, una struttura cubica a blocchi colorati in acciaio e vetro, disegnato nel 1960 dal famoso architetto Le Corbusier. Fu il suo ultimo edificio progettato e gli fu commissionato da Heidi Weber, collezionista d’arte e mecenate svizzera come edificio destinato a ospitare la sua Fondazione e come luogo di esposizione.

Le geometrie e i colori del Pavillon Le Corbusier [Foto: ©SvizzerAmo]
Un parco giochi, dove rincontriamo i bambini di prima mentre si divertono allegri, separa il Padiglione da uno dei luoghi più incantevoli di Zurigo: Il Chinagarten, il giardino cinese. Varcato il portone in legno colorato e ornato si entra in un piccolo angolo di paradiso. Un vero giardino modellato su quelli del sud della Cina, dono della città gemellata di Kunming che è considerato tra i più belli di questo genere al di fuori della “Terra di Mezzo“.

I tre alberi ricordano il valore dell’amicizia. Nel Giardino cinese ogni cosa ha un significato simbolico [Foto: ©SvizzerAmo]
Il tema del giardino è l’amicizia che è simbolizzata dai “tre amici”, un pino, un bambù e un ciliegio piantati su un isoletta in mezzo al laghetto alla quale si accede da un ponte e dove c’è un piccolo padiglione per sedersi e meditare. Meditazione che viene di tanto in tanto interrotta dalle urla dei custodi che redarguiscono senza tanti complimenti coloro che calpestano l’erba. Le dimensioni del giardino sono, in fondo modeste, il laghetto centrale prende quasi tutto lo spazio ma c’è anche un bel padiglione arredato con oggetti tipici cinesi. Un luogo incantato, peccato per il rumore del traffico della retrostante Bellerivestrasse che ogni tanto si fa sentire.

Un angolo di Cina a Zurigo. L’interno del padiglione del GIardino Cinese ha arredi originali [Foto: ©SvizzerAmo]
Quanto tempo è passato? Quanta strada abbiamo percorso? non saprei dirlo. Quando c’è la Gemütlichkeit il tempo vola e la strada sembra più breve. Calcoliamo che, senza fermarsi a guardarsi attorno, ci vogliano circa una ventina di minuti da Bellevue a Zürihorn.

Prima di tornare verso il centro ci fermiamo alla Fischerstube, per assaggiare il pesce di lago (sul lago di Zurigo operano ancora pescatori professionisti) e il vino prodotto dai vigneti locali grazie al microclima lacustre e alla lunga esposizione al sole. Di fianco al ristorante c’è il Fischergarten, una famosa birreria all’aperto. Svizzy, goloso come al solito, avrebbe voluto farci una capatina nonostante avesse abbondantemente pranzato. Pura gola. E non è stato facile convincerlo che non sarebbe stato il caso… Rimane un altro buon motivo per tornare a Zurigo.

Al fresco dell’ombra sono posizionati i tavolini del Fischergarten [Foto: ©SvizzerAmo]
A questo punto prendiamo il battellino elettrico che ci porterà velocemente fino al Museo Nazionale, proprio dietro alla Stazione Centrale e da lì comincerà un’altra avventura…

FINE PARTE PRIMA

Info

Turismo Zurigo: www.zuerich.com

Svizzera Turismo: www.svizzera.it

Ringraziamenti

Per la realizzazione di questo servizio Svizzy ringrazia:

  • Anita Berardi di Zurigo Turismo per l’organizzazione sul luogo e l’accompagnamento;
  • Piccarda Frulli e Laura Zancolò di Svizzera Turismo, Roma per l’organizzazione generale;
  • Swiss Travel System per avermi fornito lo Swiss Travel Pass, un biglietto cumulativo per quasi tutti i mezzi di trasporto svizzeri e per l’accesso a quasi tutti i musei;
  • l’Hotel Helmhaus per avermi trovato una stanza nonostante l’alta stagione e per la grande gentilezza del suo personale.

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