È la pecora. Le Ferrovie Federali Svizzere (FFS) le impiegano per mantenere pulite da sterpi ed erbacce i 2’700 ettari di scarpate ferroviarie in tutta la Confederazione (l’equivalente della superficie di quasi 3’800 campi da calcio). Un sistema semplice, economico ed ecologico.
Le pecore sono di razza Skudde, una specie rara in Svizzera e una volta minacciata di estinzione, robuste, si adattano facilmente e preferiscono un’alimentazione varia di cibo magro e ricco di fibre, selezionato tra diverse specie come quelle che crescono sulle scarpate lungo i binari. Il gregge è portato in luogo e lasciato libero di fare il loro mestiere di pecora: brucare, spostarsi e ruminare.
L’efficienza è alta perché le pecore riescono ad arrivare dove i tosaerba meccanici non possono arrivare e sono animali che dormono pochissimo, solo due ore su 24, nel restante tempo “tosano” circa 10-20 m2 al giorno, il che significa che il gregge FFS completa l’opera in tre settimane. Oltretutto hanno una modalità di brucare selettiva, non estirpano qualsiasi erba come le macchine, decimano piante particolarmente infestanti favorendo la biodiversità, non inquinano e non fanno rumore oltre a essere molto simpatiche.
Il capo sono io
Per garantire la sicurezza degli animali e del servizio ferroviario le pecore si muovono lungo il tracciato protette dai binari da un sistema di recinzione con fili di metallo elettrificato.
In generale non sono sensibili al rumore (tranne che all’abbaiare dei cani) e ormai hanno imparato che il passaggio del treno non costituisce un pericolo per loro e non si fanno spaventare. Il gregge FFS è composto da un minimo di 10 a un massimo di 50 esemplari, infatti le pecore devono sempre essere in gregge, non sopravvivono da sole perché hanno paura e si stressano al punto di non mangiare e ammalarsi.
Hanno un capogregge, Bruna, nata nel 2010, una pecora esperta ma anche curiosa e a volte impertinente. dal comportamento deciso. Naturalmente resistenti alle intemperie vivono all’aperto, vicino a un rifugio che possono utilizzare in caso di pioggia battente ma più spesso rimangono lì, ferme in posizione e in questo modo impediscono che l’acqua penetri nel loro manto di lana a causa del movimento.
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