Camminare per i monti svizzeri innevati è un’attività meravigliosa e facile, visto il grande numero in tutta la Confederazione di sentieri segnalati e preparati per il trekking. Però bisogna affrontarli con l’attrezzatura giusta, consapevoli del proprio livello fisico e prestando attenzione a un dettaglio che spesso viene sottovalutato: mantenere i piedi al caldo.
Perché gelano i piedi?
Il corpo si riscalda grazie alla circolazione del sangue e quando fa molto freddo l’organismo “sceglie” quale siano i distretti da riscaldare per primi: quelli fondamentali alla sopravvivenza. Il cervello considera mani e piedi meno importanti rispetto agli organi interni e per questo la circolazione alle estremità viene ridotta. Meno sangue vuol dire meno calore e così è necessario riscaldarsi in qualche maniera.
Come mantenere i piedi caldi
Per prima cosa con le scarpe giuste. Sembra una cosa ovvia ma ho visto con i miei occhi turisti indiani in cima al monte Titlis, a oltre 3’000 metri, nella neve con le scarpe di tela. Le scarpe devono essere tecniche da trekking, di buona qualità con una suola spessa di gomma e impermeabili. Inoltre, visto che i piedi bagnati gelano più velocemente di quelli asciutti, se si cammina nella neve è meglio proteggere le scarpe con delle calosce impermeabili.
Attenzione a non stringere troppo le scarpe, altrimenti il sangue circola con difficoltà alle estremità e non si forma uno strato d’aria calda isolante. Al momento dell’acquisto è meglio provarle indossando le calze tecniche che poi si adopereranno durante le escursioni. Importante che le scarpe calzino bene e che l’alluce non sbatta contro la punta. E a proposito di calze, queste dovrebbero essere di materiale naturale ma non di cotone perché con il sudore si infradiciano e i piedi gelano. Sono molto utili le solette termiche in pelle d’agnello, pile o materiale tecnico sintetico. Ci sono addirittura dei dispositivi alimentati a batteria.
Consigli utili
La salute dei piedi è fondamentale, soprattutto se si affrontano escursioni di più giorni. Massaggi, pediluvi, creme per i piedi che aiutano la circolazione sono i mezzi protettivi migliori. Inoltre, l’abitudine a muoversi all’aria aperta, l’allenamento, migliora l’afflusso di sangue e di calore nei vasi ristretti.
Occhio ai geloni!
Se, nonostante le precauzioni, mani e piedi si raffreddassero molto, evitate la tentazione di riscaldarli di colpo se non volete sperimentare la fastidiosa e dolorosa sensazione di mille spilli che ti pungono, tipica del gelone, un’infiammazione dei piccoli capillari presenti nella pelle. la pratica corretta è quella di riscaldare lentamente le estremità, per esempio immergendole nell’acqua dapprima fredda, poi man mano sempre più calda.