Al confine occidentale della Confederazione, in Canton Vaud nella regione dello Jura svizzero, Sainte Croix è una località famosa per la sua splendida posizione panoramica sul Lago di Neuchâtel, il Lago Lemano e su tutte le Alpi. Un vero balcone esposto a Sud dove la vista spazia e domina su tutte le montagne. È il corso del sole a dettare l’elenco delle cime, sorgendo dietro le tre grandi dell’Oberland Bernese: Eiger, Jungfrau e Monch e tramontando dietro il Monte Bianco, passando nel suo moto apparente dietro Diableret, Cervino e Rosa e tante altre a chiudere l’orizzonte…
Il museo delle sorprese
Sainte-Croix è una località conosciuta per le sue piste da sci da fondo e per le passeggiate nella natura, un luogo veramente bello che noi di SvizzerAmo abbiamo apprezzato molto durante il nostro ultimo viaggio. C’è però un’altra cosa che la rende unica: un museo. il CIMA un acronimo che sta per Centre Internationale de la Mécanique d’Art, (www.musees.ch) dove si racconta la storia delle Boîtes à music, quelli che noi chiamiamo i carillon. Una storia che inizia nel 1796 per opera dell’orologiaio ginevrino Antoine Favre e che continua anche ai nostri giorni. Il CIMA è un museo da ascoltare, per questo tre volte al giorno da martedì a domenica ci sono visite guidate (anche in italiano, su prenotazione) che oltre a mostrare come nasce una scatola musicale ne fanno anche sentire il suono. Sul canale YouTube di SvizzerAmo ne troverete alcuni esempi.
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Il nonno di compact disc e jukebox
Si può tranquillamente affermare che le scatole musicali fossero gli antenati dei CD. Il perché è molto semplice: il moderno CD è un supporto in plastica dove sono registrati una serie di numeri 0 e 1 che costituiscono il codice binario che viene letto dal laser e ricostruito dal computer. La Boîte à music funziona grazie a una serie di coppiglie (da 800 a 12’000) infilate su un cilindro metallico che, girando su se stesso grazie a un motore a molla, giunge a pizzicare una lamella metallica, mettendola in vibrazione e producendo il suono. Queste lamelle sono disposte a pettine, sono accordate come la tastiera di un pianoforte e ce ne possono essere fino a 130. A seconda di come sono disposte le coppiglie si riproduce una musica, più o meno lunga a seconda della dimensione del cilindro. Alcuni di questi cilindri contengono addirittura più melodie (fino a 18) alla fine di un brano un meccanismo sposta quasi impercettibilmente il cilindro di modo che siano altre coppiglie a toccare la tastiera.
Capolavori di ebanisteria e meccanica
Nel museo sono esposti parecchi esemplari, tutti funzionanti, dai quali si vede precisamente come funziona il meccanismo e la bellezza dei mobili che li ospita. Alcuni sono dei veri capolavori di ebanisteria finemente intarsiati; altri mobili di grandi dimensioni che pesano quasi 100 chili. Altri ancora hanno numerose complicazioni, come tamburelli, campanelli, effetti tipo mandolino o fisarmonica creati da canne ad ancia, tipo organo, azionate da mantici.
Le scatole musicali sono anche l’antenato del jukebox. Alcuni modelli erano pensati per luoghi pubblici, avevano cilindri intercambiabili e funzionavano a moneta. Il CIMA ospita anche altri capolavori di meccanica applicata alla musica. Il cilindro non era il solo sistema per fare funzionare le Boîtes à music. Un altro sistema, sviluppato in Germania, adoperava dei grandi dischi in metallo traforati dove la posizione e la grandezza del taglio indicava l’altezza della nota e la sua durata. Una sala è dedicata ai grandi strumenti da concerto adoperati fino al dopoguerra nelle sale da ballo o nelle fiere al posto dell’orchestra, il cui funzionamento era dato da una serie di schede di cartone traforato posizionate l’una dopo l’altra in un caricatore e si poteva così facilmente scegliere sia il programma che la durata dello stesso.
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Automi che sembrano vivi
Il CIMA ha anche un’altra sezione dedicata agli automi. Dopo una breve presentazione, la guida spegne la luce centrale focalizzando l’attenzione su due capolavori: Colombina e Pierrot, due splendidi automi, del XIX Secolo. La prima è in grado di scrivere un messaggio al suo amato Pierrot, con bella calligrafia mentre il secondo, rimane romanticamente estasiato con la penna a mezz’aria incapace di rispondere alla luce della lampada a petrolio. Vicino un Mozart meccanico suona la sua musica e poco oltre una gabbietta metallica finemente lavorata ospita due uccellini meccanici, perfetti nelle loro fatture e coperti di vere piume colorate e in grado di riprodurne il canto.
Il percorso di visita termina con la bottega della Reuge, l’ultima fabbrica rimasta a Sainte-Croix dove sono in mostra pezzi di design (splendidi e costosissimi) e curiosità come le scatole musicali disegnate sui modellini di astronave di Guerre Stellari che ne riproducono la colonna sonora.
Ascolta la puntata su Radio Fiume Ticino
https://soundcloud.com/radioticino/svizzeramo-puntata-17-02-16
Si ringrazia per il viaggio:
Canton Vaud
Yverdon-les-Bains Région
Grand Hôtel des Rasses, Les Rasses
Musée CIMA, Sainte-Croix
Restaurant des Cluds, Les Cluds
Hôtel de France, Sainte-Croix