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Home Autunno

Viaggio d’autunno: Svizzy nelle Gole del Reno

Con il treno della Ferrovia Retica prosegue il nostro itinerario in Canton Grigioni

by SvizzerAmo
28/09/2022
in Autunno, Ferrovie, Grigioni (Graubunden/Gritschun, GR), Montagna, Natura e ambiente, Radio Ticino - Locarno, Reportage, Svizzera romancia, Svizzera tedesca, Trasporti
5 min read
Viaggio d’autunno: Svizzy nelle Gole del Reno

[Foto: ©SvizzerAmo]

Da Maienfeld nell’Heidiland a Coira ci sono solo 12 minuti di treno. La capitale grigionese è stata la seconda destinazione del nostro viaggio. È la città più antica della Svizzera e ha un bel centro storico facile da girare a piedi e dominato dal castello vescovile e dalla cattedrale. Interessante il Museo d’arte dei Grigioni che espone opere di Angelika Kauffmann (1741-1808), famosissima pittrice nata proprio in città.

Il centro storico di Coira di impianto medioevale [Foto: ©SvizzerAmo]
Approfittando della fitta rete della Ferrovia Retica abbiamo deciso di tenere Coira come punto di partenza per le nostre escursioni alla scoperta di questa parte dei Grigioni e la prima uscita è stata alla Ruinaulta, le gole del Reno.

Il Reno si fa strada

Il treno rosso della Retica della linea Coira-Disentis le percorre tutte quasi a pelo d’acqua. Prima di arrivare, però si transita sul ponte di ferro di Reichenau costruito sul punto dove si incontrano i due rami del Reno; quello Posteriore e quello Anteriore. Quello Posteriore nasce dai ghiacciai del gruppo dell’Adula che si trova sul confine meridionale tra il Canton Grigioni e il Canton Ticino e prima di unirsi percorre la famosa Viamala creando anche lì delle gole che avremmo poi visitato il giorno seguente. Il Reno Anteriore, invece nasce più a ovest, dal Passo dell’Oberalp che divide il Canton Grigioni dal Canon Uri.

La confluenza dei due rami del Reno a Reichenau. In basso quello Posteriore, in alto quello Anteriore. A destra il Reno unificato. Sullo sfondo il castello di Reichenau [Foto: @SvizzerAmo]
La Ruinaulta, come si chiamano in lingua romancia le Gole del Reno, si estendono tra Reichenau e Ilanz e sono lunghe quattordici chilometri dove il Reno si fa strada tra rocce bianche alte fino a 350 metri che cadono a picco. Svizzy e io volevamo vederle da un’altra prospettiva, dall’alto e per far questo abbiamo preso il treno fino a Ilanz, il capoluogo della Surselva, la prima città sul Reno, perché nonostante abbia meno di 5’000 abitanti ha il rango di città fin dal Medioevo per la sua posizione strategica. Il tempo di un giretto nel centro storico con le sue case del XV e XVI Secolo e poi abbiamo preso l’Autopostale giallo per salire fino a Flims, un paese che si trova sull’altopiano in mezzo ai prati tra le montagne, sito Unesco geologico di Sardona, e le gole.

Il paese di Flims, visto da Waldhaus. Da qui partono i sentieri che scendono ai punti panoramici sulle Gole del Reno [Foto: ©SvizzerAmo]
Avremmo voluto salire con la funivia fino a Naraus per vedere il panorama dall’alto ma per motivi di tempo abbiamo scelto di scendere a piedi fino ai punti panoramici a picco sul Reno.

C’è un sentiero nel bosco…

Da Flims Waldhaus si diparte una fitta rete di sentieri e di tracciati per mountain bike in discesa che si inoltrano nel bosco. Ci sono due laghi, il Caumasee e il Crestasee, ognuno raggiunto da un sentiero che poi si riuniscono. Allacciate bene le scarpe da trekking, aperti i bastoncini da montagna ci siamo avviati lungo il sentiero prescelto, quello che passa dal Caumasee, un laghetto dalle acque trasparenti di coloro verde-azzurro che durante la bella stagione è un centro balneare molto gettonato.

Le acque limpide del lago Caumasee [Foto: ©SvizzerAmo]
Questa prima parte del sentiero è molto facile, il dislivello è solo di un centinaio di metri in circa due chilometri, ci passano anche i bambini in carrozzina e c’è addirittura un ascensore. Da lì è iniziata la seconda parte del percorso; è un po’ meno facile ma senza particolari asprezze e abbiamo raggiunto i primi due punti panoramici sulle gole a Conn dove ci siamo sbizzarriti a fotografare.

Il sentiero costeggia per un po’ un pratone dove c’è anche un ristorante e poi ritorna nel bosco per giungere a Il Spir. Lungo tutto il Trans Ruinaulta, il percorso trekking che fa il giro delle gole (27 chilometri in totale), sono state costruite sette piattaforme sopraelevate che consentono un’ampia visuale sulle gole.

La struttura della piattaforma Il Spir si staglia in cima alla falesia [Foto: ©SvizzerAmo]
Il Spir è una di queste, uno spunzone triangolare metallico più o meno all’altezza del paese di Versam, sull’altra sponda del fiume. Da qui si vede bene il serpeggiare del Reno con le sue anse e la sua acqua di un colore verde chiaro lattiginoso.

Intanto che ci godevamo il panorama ci siamo concessi un momento di riposo prima di affrontare l’ultima parte del percorso.

Questa è la vista che si gode dalla piattaforma panoramica Il Spir [Foto: ©SvizzerAmo]
Una volta arrivati alla piattaforma c’erano due opzioni per tornare indietro. O si ritornava a Flims salendo per l’altro sentiero, quello che passa dal Crestasee, oppure continuavamo a scendere fino a giungere alla stazione della Ferrovia Retica di Versam. Abbiamo fatto un rapido ragionamento e abbiamo considerato che l’opzione Flims avrebbe significato:

1) farsela in salita;

2) sarebbe stata più lunga;

3) avremmo dovuto aspettare l’autopostale e farci tutto il tragitto fino alla stazione e

4) che scendendo al Fiume sarebbe stato molto più bello.

Quindi, dopo esserci rifocillati con un paio di uova sode prese in albergo al buffet della colazione e bevuto un po’ d’acqua di una fontana trovata sul percorso, ci siamo avviati per l’ultima parte della camminata.

L’ultimo sforzo

L’inizio dell’ultima parte del sentiero. Quella più difficile [Foto: ©SvizzerAmo]
La via è sempre segnalata benissimo e abbiamo capito che sarebbe stato un tratto impegnativo dal cartello indicatore che, da tutto giallo a indicare i percorsi più facili, è diventato giallo con la punta triangolare bianca con una banda rossa, a indicare un percorso di montagna, cioè più duro, da affrontare ben equipaggiati e in condizioni fisiche adeguate. Nel nostro caso il sentiero era molto ripido, stretto, con fondo irregolare e scalini alti che richiedevano uno sforzo notevole alle ginocchia e alle cosce. Grazie al Cielo avevamo i bastoncini e questo ci ha aiutato molto.

Certo, è stata dura ma lo sforzo è stato ripagato da scorci meravigliosi! Scendendo, il sentiero passa zigzagando vicino al ciglio della falesia e sotto si vede la zona di protezione ornitologica sulle sponde del fiume dove è vietato andare. Dietro una curva è comparso finalmente il punto che ci indicava che presto saremmo arrivati: il ponte ferroviario e pedonale sul Reno che avremmo utilizzato per passare all’altra riva. Mentre contemplavamo il paesaggio abbiamo sentito il suono inconfondibile del treno in arrivo e siamo riusciti a fotografarlo. Un locomotore rosso trainava un merci carico di legname, a dimostrazione dell’importanza della Ferrovia Retica per l’economia del Canton Grigioni.

Un treno merci trasporta un carico di legno. Gran parte delle merci in Grigioni viaggiano sui binari della Ferrovia Retica [Foto: ©SvizzerAmo]
Le forze rimaste erano ormai pochine e non sapevamo ancora quanto effettivamente avremmo dovuto camminare. Sul sentiero abbiamo incontrato una ragazza che saliva e le abbiamo domandato quanto ci volesse ancora per la stazione di Versam, quando ci ha detto una ventina di minuti abbiamo fatto un rapido conto con il nostro personale algoritmo di conversione delle distanze e dei tempi svizzeri (elaborato in anni di esperienza) e abbiamo calcolato ancora circa quaranta minuti di cammino, soprattutto dopo averla vista sparire dalla nostra visuale, in salita, in pochi istanti. Alla fine i minuti sono stati 35!

Il rafting sul Reno è un’attività sportiva molto gettonata. Non troppo impegnativa e divertente [Foto: ©SvizzerAmo]
Una volta giunti al ponte ferroviario, si costeggia il Reno. Qui scendeva uno dei gommoni che effettuano il rafting. Un rapido scambio di cenni di saluto e abbiamo percorso gli ultimi metri fino alla stazione di Versam. A quel punto, visto l’orario ferroviario, abbiamo deciso di non tornare subito a Coira ma di prendere il treno per Disentis, perché volevamo vedere la famosa antica (fu fondata nell’VIII Secolo) abbazia benedettina dedicata a San Martino. Il tempo di riprendere fiato comodamente seduti nelle poltrone di prima classe c’era tutto e sapevamo anche che l’abbazia si trova praticamente di fronte alla stazione. Per riposare avremmo avuto tempo durante il viaggio di ritorno.

L’interno barocco della chiesa dell’abbazia di Disentis [Foto: ©SvizzerAmo]

Info

Turismo Coira: www.churtourismus.ch

Turismo Surselva: www.surselva.info

Svizzera Turismo: www.myswitzerland.com/it-it/

Ferrovia Retica: www.rhb.ch

Per la realizzazione di questo reportage Svizzy e lo staff di SvizzerAmo ringraziano:

  • Svizzera Turismo
  • Ferrovia Retica

 

 

 

 

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Tags: AbbaziaCentri storiciFerroviafiumeNaturaPaesaggiTreno

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