Per Svizzy e i suoi amici umani l’autunno è la stagione più bella, quella dove ci sono giornate con un cielo meravigliosamente azzurro che fa risaltare le mille sfumature dei colori degli alberi, delle foglie, dei prati; quella dove escono prepotenti i sapori dei prodotti di stagione e delle ricette adatte a una temperatura più fredda; quella che poi ci porterà al Natale con le sue luci e i suoi mercatini.
Heidiland è terra di vasti vigneti [Foto: Heidiland]
Proprio per questo abbiamo fatto un lungo viaggio in giro per la Confederazione per cercare qualche idea. Fortunatamente la Svizzera è sempre prodiga di spunti e la prima tappa del nostro itinerario ci ha portato in Canton Grigioni; questa volta siamo andati a visitare una zona che da lungo tempo era nei nostri interessi: Heidiland. La “Terra di Heidi”.
Altro che caprette…
Già, perché la famosa pastorella che tutti conosciamo grazie ai cartoni animati disegnati dal giapponese Hayao Miyazaki, è la protagonista di due romanzi degli anni 1880-1881 della scrittrice zurighese Johanna Spyri: “Heidis Lehr- und Wanderjahre” [Gli anni di formazione e di peregrinazioni di Heidi] e “Heidi kann brauchen, was es gelernt hat” [Heidi può utilizzare ciò che ha imparato], in seguito unificati in un solo libro.
Heididorf si trova poco fuori Maienfeld, in collina [Foto: SvizzerAmo]L’autrice ha ambientato la storia a Maienfeld, una graziosa cittadina del Canton Grigioniche il Reno separa dal Canton San Gallo, dove trascorreva le vacanze dai nonni in quella stessa casa che oggi è la Heidihaus. E i libri sono in gran parte basati sulla vita reale. L’ispirazione le venne dalle esperienze e dalle conoscenze dell’autrice delle persone e dei luoghi, oltre che dal racconto breve del 1830 “Adelaid, das Mädchen vom Alpengebirge” [Adelaide, la bambina delle Api], dello scrittore tedesco Adam von Kamp, come suggerirebbero numerosi parallelismi tra i due testi, tra i quali il nome della piccola protagonista, infatti Heidi è il diminutivo di Adelaide.
La vera Heidi e il vero Peter erano i bambini del posto, così come il nonno, il maestro e così via… La Spyri era uno spirito libero che amava la natura grigionese e mal sopportava Zurigo con i suoi doveri sociali esattamente come Heidi non sopportava l’esilio in una grande città come Francoforte sotto le grinfie della Signora Rottenmaier. Naturalmente Johanna non poteva esprimere apertamente il suo disagio, ma Heidi sì!
i personaggi della storia accolgono i visitatori [Foto: SvizzerAmo]I cartoni animati giapponesi e i numerosi film tratti dai libri pongono l’accento sulle caprette che “fanno ciao“, ma i testi sono una pesante critica sociale contro le condizioni di vita nella Svizzera del periodo della prima rivoluzione industrialecon la piaga del lavoro minorile e dell’analfabetismo.
Queste cose la abbiamo imparate durante la visita ad Heididorf, il villaggio di Heidi che si trova un po’ fuori il centro abitato di Maienfeldin località Oberrofels. Non ci sono mezzi che giungono fino a lì e, se non si ha la macchina, è una passeggiata facile di un paio di chilometri, leggermente in salita dalla stazione ferroviaria, gradevole anche per il pigrissimo Svizzy che l’ha affrontata di buon passo (del suo padrone che se lo teneva sulle spalle), attraverso il centro storico e tra i vigneti che circondano la cittadina.
Una volta sul posto il villaggio è composto da alcuni edifici che già esistevano a fine ‘800, pertanto storicamente coerenti con i romanzi, posizionati in sequenza lungo un percorso. Il biglietto va vidimato ogni volta ai tornelli collocati all’entrata di ogni edificio e permette un solo accesso per tutto il tempo che si desidera.
Svizzy incontra le caprette [Foto: SvizzerAmo]Eravamo un po’ prevenuti su questo villaggio di Heidi, temevamo che fosse una sorta di Disneyland alla svizzera, un gran parco di divertimenti con la musichetta sparata a tutto volume. Invece ci siamo dovuti felicemente ricredere. Heididorf è molto raccolto. Se vi aspettate il classico parco dei divertimenti rimarrete certamente delusi. Parlando con Rolf Mutzner, il direttore, abbiamo scoperto che Heididorf è più un centro didattico che un parco. Volutamente mantengono un profilo basso, (sul luogo non ci sono posteggi per pullman, né grandi alberghi o ristoranti) perché Heididorf deve servire a mostrare come era la vita in quella parte della Svizzera a quei tempi e infatti sono previste molte attività, come l’intaglio del legno, la preparazione del formaggio, la scoperta delle erbe medicinali o la filatura.
L’interno della casa di Heidi [Foto SvizzerAmo]Le case, la scuola, la stalla, la cucina, sono edifici originali e avrebbero potuto benissimo essere abitate dalla nostra pastorella. Solo la baita del nonno di Heidi, la Heidihütte, è moderna. È la ricostruzione fedele di quella originale che si trova più in alto, a Ochsenberg a circa due ore di cammino dal villaggio; inoltre è proprietà privata non visitabile. Il bello di Heididorf è proprio questa sua duplice valenza che accontenta tutti: bambini e adulti. C’è chi vuole ripercorre i luoghi e le avventure dei personaggi (e accarezzare le simpaticissime caprette ospitate in un apposito recinto) e c’è chi vuole scoprire qualcosa di più sulla storia e cultura svizzera.
Svizzy ha inviato una cartolina ai suoi amici. Arriva con uno speciale annullo filatelico [Foto: SvizzerAmo]Nell’edificio che ospita anche la biglietteria, il negozio di souvenir e l’ufficio postale più piccolo della Svizzera dal quale si possono spedire lettere e cartoline con un annullo speciale, c’è anche un’esposizione che racconta la fortuna dei due libri di Johanna Spyri su Heidi. Sono stati tradotti in una settantina di lingue e ne sono stati fatti ventisette adattamenti cinematografici e televisivi. Uno di questi è stato diretto nel 1952 da Luigi Comencini. Sono anche esposti i costumi di scena per il film del 2015 con il famoso attore svizzero Bruno Ganz nei panni del nonno.
Maienfeld non è solamente Heididorf. La cittadina ha origini antiche e, insieme a Malburn nel Principato del Liechtenstein (si pronuncia Liiihtensctain), segna il limite settentrionale degli insediamenti Walser nelle Alpi.
Il castello Brandis difendeva il centro storico di Maienfeld [Foto: SvizzerAmo]Certo, tutta l’attività turistica ruota attorno alla figura della bambina. Ci sono l’albergo Heidi, il Sentiero di Heidi, la Fontana di Heidi, il ristorante di Heidi, l’area di servizio autostradale di Heidi… E così via. Ma vale la pena di essere visitata. Ci sono due castelli. Quello Brandis, che oggi si chiama Castello Maienfeld, è una fortezza duecentesca, si trova all’inizio del centro storico. Ospita nelle sue sale decorate un buon ristorante. Il secondo castello è quello di Salenegg collocato in un bellissimo paesaggio collinoso ricoperto di vigneti ed è famoso per le sue cantine che sono le più antiche ancora esistenti in Europa. Risalgono al 1068.
Per arrivare a Heididorf la strada passa in mezzo ai vigneti [Foto: SvizzerAmo]Maienfeld, infatti, è il capoluogo della Bündner Herrschaft[Signoria grigionese], la regione viticola più vasta e famosa del Canton Grigioni che produce soprattutto il Blauburgunder quello che in Italia si chiama Pinot Nero. Salenegg apparteneva al Monastero benedettino di Pfäfers, (chiuso nel 1838) che si vede in alto dall’altra parte della valle, e dal momento che si trovava nella parte soleggiata della valle era utilizzata come ospedale per i monaci infermi che venivano curati anche con il loro vino. Narrano le malelingue che il monastero dovesse essere un luogo veramente insano, perché il numero di ricoverati era sempre molto alto! L’autunno è la stagione giusta per visitare le Torkel, le cantine per degustazioni e per assaggiare le specialità locali. Per provare i vini della Signoria Grigionese, in città c’è Stall247, una vinoteca specializzata.
La zona ha anche una tradizione legata ai cavalli. Ci sono numerosi maneggi e i prossimi 2 e 9 ottobre 2022 a Maienfeld si disputeranno delle gare ippiche internazionali.
Piccolo territorio grandi possibilità
La cartina del territorio di Heidiland. Si estende tra i Cantoni San Gallo, Grigioni e Glarona, il Liechtenstein e l’Austria [Foto: SvizzerAmo]Con il nome Heidiland si intende un comprensorio turistico che si estende in un territorio che va dal lago Walensee in canton San Gallo, costeggia il Principato del Liechtenstein e giunge fino quasi a Coira, la capitale dei Grigioni.
Un territorio che ha molto da offrire ai visitatori. Per prima cosa una parte di esso è patrimonio Unesco dell’Umanità. Sardona è il nome di un’area geologica, dove le montagne si sono formate per scivolamento e le rocce più antiche si trovano ora sopra quelle più “giovani”. Un esempio di queste montagne è il Pizol una bella cima di 2’844 metri. È un luogo splendido per camminare e qui, guarda caso, è stato creato l’Heidipfad, il sentiero di Heidi. A dire il vero il sentiero non si trova sul Pizol vero e proprio, ma con il nome Pizol si intende il territorio intorno alla cima.
Sull’Heidipfad i bambini ricevono una cartolina che deve essere stampigliata dalle caprette meccaniche posizionate lungo il percorso. Alla fine si riceve un piccolo premio [Foto: Heidiland]Ci sono passeggiate per tutte le gambe e l’Heidipfad è la più facile, lunga 4 chilometri con un dislivello totale di soli 121 metri, è pensata proprio per le famiglie e i bambini.
La più difficile è il famoso “giro dei cinque laghi” che richiede un buon allenamento, ma ripaga con una vista incantevole.
Il Wildsee, uno dei cinque laghi del Giro omonimo [Foto: Roland Gerth]E se non si ha molta voglia di camminare, basta lo sguardo aperto sulla valle del Reno fino al Lago di Costanza. Tutti i sentieri partono dalla stazione a monte della funivia. Se si è fortunati (come Svizzy!) si può viaggiare nella cabina speciale con un grande orsacchione e le famose caprette di Heidi di peluche.
Dopo il vino, tanta acqua
La stazione a valle della funivia si trova poco fuori l’abitato di Bad Ragaz, probabilmente la località più famosa di Heidiland, almeno presso gli adulti, per le sue antiche terme.
La passerella lungo le gole del Tamina [Foto: Heidiland]Le acque a 36,5° sono quelle del fiume Tamina che sgorgano in mezzo a delle strette gole, il Taminaschlucht. Una passerella le percorre per tutti i 450 metri di lunghezza, è uno spettacolo impressionante reso ancora più emozionante dal Light Ragaz, uno gioco di luci interattivo di circa due ore che si tiene fino al 22 ottobre 2022, dopo il calar del sole, secondo un calendario che si trova online.
I giochi di luce di Light Ragaz trasforamno le gole in un luogo magico [Foto: Light Ragaz]Una volta le terme si trovavano proprio sul posto, di proprietà del convento di Pfäfers. Con la soppressione del monastero nel 1838 gli antichi bagni sono stati chiusi e sostituiti con i nuovi nel comune di Bad Ragaz.
Le Tamina Therme oggi sono uno stabilimento termale moderno posizionato in un grande parco vicino al golf club, con una grande vasca centrale coperta con cascate e getti d’acqua, altre vasche di differente temperatura (anche fredda…) e una grande vasca esterna con idromassaggio, doccia per le spalle e una corrente circolare per farsi spingere.
L’elegante struttura che ospita le Tamina Therme [Foto: Grand Resort Bad Ragaz]Completano il tutto il villaggio delle saune con differenti tipi di bagni di vapore (si entra completamente nudi) e tutto il reparto bellezza con massaggi e trattamenti di vario genere. Dopo una mattinata su e giù per i monti era quello che ci voleva, con grande disappunto di Svizzy che non ha potuto entrare…
Sulle sponde del lago incantato
L’autunno è anche tempo di castagne. Nella parte settentrionale di Heidiland, sul lago Walensee, a Murg, c’è la Kastanienweg, la “Via delle castagne”.
L’ingresso del vasto castagneto di Murg [Foto: Internet]Circa due chilometri e mezzo di percorso nel castagneto più vasto a nord delle Alpi con oltre 1’850 piante alcune veramente impressionanti: centenarie e alte fino a 30 metri. Qui ognuno può raccogliere liberamente i frutti che sono caduti spontaneamente sul terreno.
E già che abbiamo citato il Walensee, parliamone!
Sembra la Norvegia con i suoi fiordi, invece è il Walensee [foto: Internet]È considerato uno dei laghi più belli della Svizzera per le sue acque limpide e i paesaggi che, lungo la sponda settentrionale, assomigliano un po’ ai fiordi norvegesi con le sette cime del Churfisten a che precipitano verticalmente nell’acqua e con la cascata di Seerenbach, un salto impressionante di ben 585 metri. Grazie alla posizione riparata dalle montagne e all’acqua del lago, il microclima è particolarmente dolce, il che permette la coltivazione non soltanto della vite ma anche dei fichi e dei kiwi. Su questa sponda sorge Quinten, la perla del lago.
Il romantico villaggio di Quinten. Si raggiunge solo via acqua o a piedi [Foto: Internet]Il villaggio è abitato solo da una quarantina di anime e si raggiunge o a piedi in tre ore e mezza di cammino da Walenstadt o in battello. È il modo migliore per scoprire il Walensee, perché dall’acqua si può vedere bene tutto lo splendido panorama circostante e i battelli navigano tutto l’anno. Da settembre a novembre 2022, l’ultimo giovedì sera del mese è in programma una crociera enogastronomica speciale con partenza da Steg nella quale il menu è abbinato ai vini della regione.
La montagna dello sport
La sponda meridionale del lago è dominata dal Flumserberg.
Il Flumserberg è sla montagna degli sportivi. Sullo sfondo si vedono le cime del Churfisten che chiudono a Nord il Walensee [Foto: Flumserberg]I più attivi adorano questo posto perché è il punto di partenza per escursioni o trekking più impegnativi sui 150 chilometri di sentieri tracciati o sui 13 chilometri di percorsi per la mountain bike. Anche Svizzy, che quando sente parlare di sport si fa venire le convulsioni, ha dovuto ammettere che vale la pena salire fino in cima, soprattutto perché c’è una comoda funivia che porta fino ai 2’020 metri. Se poi non ne avete abbastanza di sport, fino al 23 ottobre 2022 è aperto il Cliimber, un bosco di pali collegati tra loro da funi d’acciaio e ostacoli vari da superare saldamente imbragati e assicurati da due pesanti moschettoni.
Sembra facile, ma percorrere tutte le stazioni di Cliimberg è piuttosto impegnativo [Foto: Heidiland]Anche se si è sempre in condizioni di sicurezza, trovarsi appesi come un salame a 20 metri di altezza e doversi spostare a forza di braccia e di gambe dà sempre un certo brivido.
Molto più nelle corde di Svizzy è l’Alpenfloraweg, il sentiero botanico dedicato alla flora alpina, anche questo ispirato a Heidi quando andava con il nonno alla ricerca delle erbe medicinali. Una serie di cartelli spiega l’impiego di queste piante nella medicina tradizionale.
L’autunno non è il periodo migliore per vedere le erbe alpine. In questa foto possiamo farci un’idea di come si presenti l’Alpenfloraweg [Foto: Internet]A questo punto non resta che dare un’occhiata al meteo pronti ad approfittare delle belle giornate che l’autunno sa ancora offrire. Con l’augurio che vi divertiate così come si è divertito Svizzy!
Come arrivare
Heidiland si raggiunge facilmente con i mezzi pubblici.Lalinea ferroviaria collega tutte le località principali da Coira a Walenstadt e le distanze sono molto brevi (12 minuti Coira-Maienfeld, 2 minuti Maienfeld-Bad Ragaz, 14 minuti Bad Ragaz-Walenstadt). Una volta sul posto c’è tutta la rete degli autopostali e del trasporto pubblico locale con coincidenze molto facili.
Chi viene in aereo trova sotto l’aeroporto di Zurigo Kloten la stazione ferroviaria con collegamenti diretti fino a Zurigo Centrale e da lì direttamente fino a Coira con fermate anche a Walenstadt e Bad Ragaz.
Svizzy, sempre in prima fila durante il viaggio [Foto: SvizzerAmo]In alternativa, per chi proviene dall’Italia, Heidiland si trova sull’autostrada A3 quella che collega Zurigo a Coira e prosegue fino al San Bernardino, Bellinzona e si congiunge all’A2 fino al confine di Chiasso.