Prima di recarci Zurigo a prendere l’aereo per tornare in Italia, abbiamo approfittato della vicinanza da Ginevra per fare tre cose in Canton Vaud che, per vari motivi, non eravamo mai riusciti a fare in precedenza: Ia salita al Rocher-de-Naye a Montreux, visitare il Chaplin World a Vevey e scoprire Plateforme 10, il nuovo polo museale di Losanna.
La giornata si presentava impegnativa e quando ci siamo alzati cominciava appena ad albeggiare su Ginevra e il getto d’acqua era ancora spento. Grazie alla gentilezza del personale dell’albergo siamo riusciti a fare una veloce colazione e poi via in stazione destinazione Montreux.
I collegamenti ferroviari lungo la Riviera del Lago di Ginevra sono talmente frequenti che non avevamo nemmeno guardato l’orario esatto del treno. Arrivati in stazione abbiamo visto che avremmo dovuto fare una bella corsa per prendere il treno e che quello successivo sarebbe partito dieci minuti dopo. Svizzy, lo sapete, è piuttosto pigro ed è bastato un rapido sguardo per decidere di fare le cose con calma e lasciare perdere.
La Riviera svizzera vista dall’alto
Un’oretta di viaggio e siamo arrivati a Montreux, lasciata la valigia al deposito bagagli ci siamo affrettati alla stazione della MOB per ritirare il biglietto del trenino per Rochers-De-Naye. In 49 minuti il trenino a cremagliera passa dalle rive del Lago di Ginevra fino a oltre 2’000 metri con un dislivello di circa 1’600 metri. Nella prima parte del tracciato il treno collega Montreux con i sobborghi, Glion (dove c’è il famoso collegio) e Caux, poi si inerpica in un paesaggio roccioso e selvaggio.
Da una parte abbiamo il lago, dall’altra la montagna e lo sguardo vaga da un finestrino all’altro. Prima di arrivare ai Rochers il treno passa dal Col de Jaman, chiuso da una serie di cime aguzze come i denti di una sega, facciamo una grande curva su un pratone per poi addentrarci nel tunnel che ci conduce a destinazione.
Era molto tempo che desideravamo vedere il Rochers-de-Naye per capire il motivo per cui sia così famoso e finalmente lo abbiamo raggiunto. Visto che ci siamo alzati presto e che il viaggio da Ginevra, con i cambi, è durato circa due ore e mezza ci siamo concessi un caffè corroborante al bar/ristorante che fa anche da stazione, onestamente (nonostante una certa diffidenza) molto buono.
Una volta risvegliati, abbiamo proseguito con una facile passeggiata fino in cima, al punto geodetico (il punto geodetico è una costruzione artificiale che serve da riferimento per le misurazioni terrestri) collocato a 2’042 metri. Da lì lo sguardo spazia libero sulle Alpi Svizzere e Francesi; si vedono il Monte Bianco, l’Eiger nell’Oberland Bernese. Sotto si apre il bacino del Lago di Ginevra con Montreux, Losanna e la riva francese.
Avremmo voluto rimanere di più per goderci questa grande vista ma dovevamo proseguire il nostro itinerario e siamo ridiscesi. Nelle vicinanze della stazione abbiamo incontrato un gruppo di giovani monaci buddisti nei loro sari arancioni che si incamminavano su un sentiero che portava a una cimetta vicina, dove avevano collocato numerose dar-chen le bandierine di preghiera multicolori che vengono appese al vento. Sul Rochers-de-Naye ci sono molti sentieri, uno di questi riporta al lago, un altro conduce a La Rambertia, il giardino alpino che ospita oltre 1’000 varietà di flora tipica di montagna.
Insomma, il Rochers-de-Naye è un vero spettacolo, in tutte le stagioni. Tra l’altro in cima alla montagna durante le feste c’è la Casa di Babbo Natale, un mercatino di Natale molto particolare, dedicato soprattutto ai bambini. Per il 2022 sarà aperto dal mercoledì alla domenica fino al 24 dicembre, e martedì 6 dicembre.
Buongiorno Monsieur Charlot!
Tornati a Montreux abbiamo preso subito la coincidenza per Vevey. Sono due località praticamente attaccate, solo sei minuti di treno. Questa cittadina è famosa per il suo microclima particolarmente dolce e per ospitare la sede della Nestlé ma a noi interessava visitare il Chaplin’s World, la casa-museo di Charlie Chaplin, il geniale artista che fu attore, produttore, regista, sceneggiatore, musicista… e che visse in Svizzera gli ultimi anni della sua vita.
Prima di prendere l’autobus ci siamo fermati per mangiare qualcosa e siamo rimasti sorpresi di vedere il Duomo di Milano effigiato sulla facciata della BCV, la biblioteca di Vevey. Pensavamo fosse una pubblicità, invece era un’immagine di un famoso fotografo tedesco, Thomas Struth, scelte per simbolizzare un aspetto del tema per il 2022 del Festival Images di Vevey: “Together. La vie ensemble“.
Il Chaplin’s World si trova in un altro comune, Corsier-sur-Vevey, e si raggiunge facilmente con l’autobus 212 in direzione Fenil che parte davanti alla posta, sulla destra uscendo dalla stazione. Ci vogliono dieci minuti per arrivare alla fermata “Chaplin“, proprio di fronte all’ingresso.
Il Chaplin’s World consiste di tre ambienti differenti che, insieme, raccontano la vita e spiegano la personalità di Charlie Chaplin: la villa, il parco e gli studi.
La villa è la casa padronale e si trova sulla sinistra a poca distanza dall’ingresso. Per raggiungerla abbiamo scelto la strada più lunga, quella che passa dal grande parco di quattro ettari, quasi cinque campi da calcio un luogo che l’artista amava particolarmente e dal quale si ha una splendida vista sul lago e sulle Alpi.
La villa era il luogo dove viveva con la famiglia e anche quello dove lavorava. La disposizione delle stanze e gli arredi sono quelli originali di Chaplin e non è solo un’esposizione di suppellettili.
In ogni ambiente è stato ricavato un diorama che racconta qualcosa dell’intensa vita dell’artista, della sua nascita poverissima, del suo rapporto con la madre e il fratello, del suo successo, delle amicizie e conoscenze importanti – tra le quali Albert Einstein – ma anche della famiglia, dei guai politici negli Stati Uniti e dell’esilio volontario in Svizzera per venticinque anni, dal 1952 alla morte nel 1977. Curiosamente in tutti quegli anni in Canton Vaud, Chaplin non imparò mai il francese.
Gli studi si trovano di fianco all’uscita. Siamo scesi per una scala e ci siamo trovati immersi nel mondo hollywoodiano degli anni tra le due Guerre Mondiali. Dopo un breve filmato introduttivo, si sono accese le luci, si è aperto lo schermo e siamo entrati in un percorso che ricostruisce scene dei film più famosi di Charlie Chaplin, con macchinari, effetti speciali, luci… Charlot stesso ci ha raccontato le storia dei film e anche un aspetto tecnico. C’è anche un richiamo all’Italia, con un diorama che riunisce Federico Fellini, Roberto Benigni e d Arturo Brachetti, un bell’omaggio a tre grandi artisti che, per certi versi, ricordano la sua carriera.
A Montreux c’è un altro vecchio amico
La visita al Chaplin’s World è stata veramente interessante. Abbiamo scoperto lati di questo grande personaggio che non conoscevamo. Ed è un bene che la sua memoria venga tramandata. Ormai si è fatta sera ed è il momento di andare in albergo per riposarsi un po’ e prepararsi per la cena. Per farlo dobbiamo prendere un altro treno perché avremmo pernottato a Montreux. Il nostro albergo ha un nome simpatico: Tralala Hotel ma si trova un po’ fuori dal centro, nella zona di Les Planches, e per arrivarci dovevamo prendere l’autobus che però non è molto frequente e, soprattutto, alla sera non fa servizio. Cosa decisamente preoccupante per chi doveva cenare sul lungolago che non è decisamente vicino, specialmente per noi che avevamo scarpinato dalla mattina presto. Inoltre ci siamo distratti e abbiamo mancato la fermata dell’albergo e siamo stati costretti a fare un lungo tratto in salita!
La cosa buona è che abbiamo scoperto che, appena voltato l’angolo dell’albergo c’è la fermata del trenino della MOB (proprio quello che saliva al Rochers-de Naye), che il tragitto era di appena tre minuti e, soprattutto, che avremmo potuto cenare tranquillamente perché c’erano alcune corse serali del treno. Ormai il sole era tramontato ma abbiamo approfittato del tempo di attesa del treno per fare una passeggiata digestiva sul lungolago a salutare la grande statua in bronzo di Freddie Mercury raffigurato, rivolto verso l’acqua, con il braccio alzato e, in mano, il classico microfono con l’asta. L’artista era legato (ricambiato) a questa città dove ha registrato molti dei suoi dischi nei famosi Mountain Studios che oggi sono un museo dedicato ai Queen. Il lungolago è anche il luogo dove si tiene il tradizionale Mercatino di Natale, considerato tra i più belli della Svizzera.
Un grande centro culturale
Si conclude così l’ultima notte del nostro grande viaggio d’autunno. Il giorno seguente prevedeva il trasferimento a Zurigo per prendere l’aereo per l’Italia. Sapendo che il volo era di pomeriggio e che in ogni caso avremmo dovuto cambiare treno a Losanna per raggiungere l’aeroporto, ci siamo ritagliati il tempo per visitare Plateforme 10, il nuovo polo museale della capitale del Canton Vaud, costruito nell’area di un vecchio scalo ferroviario, proprio accanto alla stazione FFS in pieno centro città
L’area esterna è ancora interessata dai lavori ma Plateforme 10 riunuisce dal mese di giugno 2022 il Museo Cantonale delle Belle Arti (mcb-a), Photo Elysée, il Mudac e le Fondazioni di Toms Pauli e Félix Vallotton.
A Svizzy che è sempre stato appassionato di fotografia, è piaciuto molto Photo Elysée, il bellissimo museo cantonale della fotografia con la sua collezione permanente e le mostre temporanee e ha gradito particolarmente i laboratori dove vengono spiegate le varie tecniche fotografiche.
C’è anche un vero set a disposizione di chi vuole scattarsi una foto con una macchina digitale collegata a un computer grazie al quale si possono regolare le luci, l’esposizione, i colori, eccetera. Alla fine ognuno può stampare gratuitamente la propria foto che, in ogni caso non viene né salvata, né inoltrata per dispositivi elettronici per motivi di riservatezza.
Purtroppo il tempo è volato velocemente e non abbiamo potuto soffermarci quanto avremmo voluto. In pochi minuti siamo arrivati al binario dove sarebbe arrivato il treno per Zurigo Aeroporto. Mentre eravamo seduti abbiamo iniziato a ripensare a tutte le meravigliose esperienze che abbiamo fatto nei dodici giorni del nostro viaggio autunnale. Esperienze che abbiamo cercato di raccontarvi in questa serie di articoli.
Il nostro augurio è che vi siano piaciuti e che anche voi possiate presto seguire le nostre orme.
Svizzy &C.
Info:
Turismo Montreux: www.montreuxriviera.com
MOB: www.mob.ch
Casa di Babbo Natale, Rochers-de-Naye: www.montreuxnoel.com/it
Turismo Vevey: www.vevey.ch
Chaplin’s World: www.chaplinsworld.com
Turismo Losanna: www.lausanne-tourisme.ch
Plateforme 10: www.plateforme10.ch
Photo Elysee: www.elysee.ch
Turismo Canton Vaud: www.myvaud.ch
Ringraziamenti
Per la realizzazione di questo reportage, SvizzerAmo ringrazia:
Svizzera Turismo, Roma,
Vaud Promotion, Losanna