Ogni viaggio ha un tema. Nel reportage – di cui questo articolo è la prima puntata – vogliamo raccontare l’esperienza di viaggiare sul Trenino Rosso del Bernina della Ferrovia Retica in una maniera differente. Il treno ha fatto da filo conduttore della nostra avventura. Grazie al suo servizio capillare (e a comode scarpe da trekking e agli indispensabili bastoncini) ci siamo spostati in lungo e in largo lungo le tre valli (Valtellina, ValPoschiavo e ValBernina) durante un viaggio tra fine agosto e inizio settembre 2021 alla scoperta delle tante esperienze che si possono vivere in luogo.
Porta Poschiavina, uno dei tra antichi accessi a Tirano delle mura sforzesche. L’unica che dà sul fiume Adda [Foto: Turismo Tirano]Non siamo nel cuore storico della cittadina ma (a parte il fatto che Tirano è piccolina) si può considerare il suo centro nevralgico. Siamo a poche centinaia di metri dalla parte antica che si estende sul lato sinistro del fiume Adda tra le mura e le tre porte storiche volute da Ludovico il Moro, duca di Milano: Bormina a Nord-Est, Poschiavina a nord e Milanese a Sud-Ovest, ed è dominato dai resti del Castello di Santa Maria, il cosiddetto “Castellaccio”
Lo splendido interno della Basilica [Foto: da Internet]Dalla piazza, spalle alla chiesa, in alto a destra, si vede l’antica chiesetta di Santa Perpetua, del XII Secolo, con i resti dello xenodochio (l’ospizio per i viandanti). Si raggiunge con una bella passeggiata tra i terrazzamenti dei vigneti che parte dall’angolo della piazza. È un punto panoramico che domina tutta la città da dove si fanno le migliori foto su Tirano, specialmente al pomeriggio, quando la luce scende e taglia tutta la valle. La chiesa è collegata storicamente e funzionalmente all’omologa dedicata a San Romerio che, sebbene possedimento della Madonna di Tirano, si trova però già in Svizzera nel comune di Brusio.