Ogni viaggio ha un tema. Nel reportage – di cui questo articolo è la prima puntata – vogliamo raccontare l’esperienza di viaggiare sul Trenino Rosso del Bernina della Ferrovia Retica in una maniera differente. Il treno ha fatto da filo conduttore della nostra avventura. Grazie al suo servizio capillare (e a comode scarpe da trekking e agli indispensabili bastoncini) ci siamo spostati in lungo e in largo lungo le tre valli (Valtellina, Val Poschiavo e Val Bernina) durante un viaggio tra fine agosto e inizio settembre 2021 alla scoperta delle tante esperienze che si possono vivere in luogo.
Già, perché il tragitto tra i due capilinea della ferrovia del Bernina; Tirano e Sankt Moritz si può fare tranquillamente avanti e indietro in giornata. Anzi, dirò di più! Gli orari ferroviari sono tali che si potrebbe facilmente partire in treno la mattina presto da Milano e tornare nella metropoli lombarda la sera stessa. Rimarrebbe sempre un viaggio bellissimo ma ci si perderebbe tutto l’aspetto della scoperta di un territorio tanto piccolo geograficamente quanto ricco di natura, storia e cultura dove vale certamente la pena di soffermarsi.
Un viaggio lungo la linea del Trenino Rosso del Bernina inizia da Tirano, in Valtellina, a solo un paio di chilometri dal confine svizzero. La prima cosa che salta all’occhio quando usciamo sulla piazza della stazione è la fontana che celebra la linea ferroviaria. Si trova proprio di fronte alle due stazioni, quella italiana di Trenord e quella svizzera della Ferrovia Retica o Rhätische Bahn o Viafer Retica, se volete chiamarla con il suo nome in tedesco o romancio.
Non siamo nel cuore storico della cittadina ma (a parte il fatto che Tirano è piccolina) si può considerare il suo centro nevralgico. Siamo a poche centinaia di metri dalla parte antica che si estende sul lato sinistro del fiume Adda tra le mura e le tre porte storiche volute da Ludovico il Moro, duca di Milano: Bormina a Nord-Est, Poschiavina a nord e Milanese a Sud-Ovest, ed è dominato dai resti del Castello di Santa Maria, il cosiddetto “Castellaccio”
a dimostrazione dell’antica importanza strategica ed economica posizionata sulle strade che univano la Pianura Padana alle valli dell’Inn e del Reno, cioè alla Svizzera tedesca e all’Austria e all’Est, da una parte, e alla Germania e al Nord, dall’altra. Un giro per il centro lo testimonia perché ci sono numerosi palazzi storici nobiliari, alcuni anche visitabili.
Tirano è anche un importante centro religioso. La Basilica della Madonna è una delle chiese rinascimentali più belle e importanti della Lombardia e dell’arco alpino. Si trova un po’ fuori dal centro, alla fine di Viale Italia e fu costruita sul luogo di un’apparizione mariana del 1504. Soprattutto gli interni sono stupefacenti con le sue decorazioni e la meravigliosa cassa dell’organo tutto in legno intagliato. Curiosamente, l’ingresso non dà verso la città ma verso Sondrio.
Dalla piazza, spalle alla chiesa, in alto a destra, si vede l’antica chiesetta di Santa Perpetua, del XII Secolo, con i resti dello xenodochio (l’ospizio per i viandanti). Si raggiunge con una bella passeggiata tra i terrazzamenti dei vigneti che parte dall’angolo della piazza. È un punto panoramico che domina tutta la città da dove si fanno le migliori foto su Tirano, specialmente al pomeriggio, quando la luce scende e taglia tutta la valle. La chiesa è collegata storicamente e funzionalmente all’omologa dedicata a San Romerio che, sebbene possedimento della Madonna di Tirano, si trova però già in Svizzera nel comune di Brusio.
Baruffini è una frazione che si trova un po’ più in alto, a circa tre chilometri dal centro. Per chi non volesse farsela a piedi c’è un servizio di autobus. Qui c’è un ristorante famoso in zona ma a noi, ora, interessa un sentiero, non particolarmente difficile ma che richiede le scarpe adatte, che è stato realizzato in collaborazione con il comune confinante di Sernio per valorizzare i Baitèi, antiche costruzioni in pietra a forma di cupola che servivano di rifugio estivo per uomini e bestie.
Si raggiunge un piccolo agglomerato che, a detta di Severino Bongiolatti attuale sindaco di Sernio, sarebbe unico in tutte le Alpi. È un sentiero circolare a mezza costa, che si snoda quasi tutto nel bosco a eccezione di un punto sassoso che supera una vecchia frana e nel suo percorso passa accanto ad antichi terrazzamenti, ora abbandonati. Alcuni di questi sono veramente minuscoli e testimoniano dello sforzo umano di rendere sfruttabile a fini agricoli ogni centimetro quadrato di terreno.
Per scoprire tutti i segreti di Tirano vi rimandiamo alla nostra recensione della guida sulla città a cura di Mario Gobetti e Chicca Nazari: www.svizzeramo.it/trenino-rosso-per-scoprire-3-citta/
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Per la realizzazione del Reportage SvizzerAmo ringrazia:
- Ferrovia Retica
- Consorzio Turistico Media Valtellina
- Turismo Poschiavo
- Diavolezza Morteratsch Lagalb
- Svizzera Turismo