Una delle cose che rendono unica la letteratura Svizzera è il suo appartenere un’identità culturale che rimane ben precisa anche se rimane pervasa e influenzata da quelle tra le più importanti in Europa: la tedesca, la francese e l’italiana.
“Le ammaliatrici” di Carlo Silini ne è un esempio. Il Canton Ticino è Svizzera dal 1815 ma mantiene rapporti fortissimi plurisecolari con la Lombardia, soprattutto con quel territorio che costituiva il Ducato di Milano, tra il corso del Ticino e quello dell’Adda. Il confine politico era continuamente passato in entrambe le direzioni per commercio o per lavoro e proprio qui, tra la svizzera Valmaggia e la grande Milano, si svolge l’azione del romanzo.
Dopo “Il ladro di ragazze” (2015) e “Latte e sangue” (2019) “Le ammaliatrici” è il terzo e definitivo capitolo di una trilogia ambientata nella seconda metà del XVII Secolo all’epoca in cui si credeva ancora nel potere del maleficio, e alacre era l’azione degli inquisitori in caccia di maghi e streghe. La trama del libro è di fantasia ma è incentrata su due personaggi esistiti realmente in Canton Ticino: Maddalena de Buziis, e Maria del Matè. Della prima, nata nel 1633 nel Mendrisiotto, non si sa nulla se non che era figlia illegittima di un frate cistercense. Della seconda si sa che nel 1627, all’età di circa dodici anni, fu bandita perpetuamente dai territori dei Tre Cantoni (Riviera, Leventina e Blenio) perché sospettata di stregoneria in complicità con la madre che, invece fu inviata al rogo.
Un libro specchio del tempo
I personaggi principali sono esistiti veramente, come viene spiegato nelle note storiche alla fine del libro. I luoghi, l’ambiente e il retroscena storico in generale sono raccontati fedelmente grazie a un lavoro accurato di ricerca, frutto anche degli studi universitari dell’autore. Il linguaggio mescola dialetto e italiano un racconto appassionante da leggere, un thriller perché è una caccia all’uomo ma che alterna pagine tragiche a momenti umoristici con una scrittura rapida a ritmo serrato, concentrato in una serie di brevi capitoli che saltano di luogo in luogo tra Canton Ticino e Lombardia come a costituire una serie di storie parallele ma coerenti che invitano non solo a proseguire la lettura ma anche ad andare all’esplorazione di quel mondo selvaggio e contadino che è rimasto meravigliosamente intatto fino ai nostri tempi. Il racconto delle vicende delle due donne che si intrecciano con quelle degli altri personaggi è affidato alla voce narrante del Bargniff, un cialtrone che, sul patibolo prima della decapitazione, esprime come ultimo desiderio proprio di narrare la storia delle due presunte streghe, che si intreccia con la sua.
L’Autore
Carlo Silini è nato a Mendrisio nel 1965. È laureato in teologia all’Università di Friburgo ed è il caporedattore del Corriere del Ticino Nel 2015 e nel 2017 ha vinto il premio di giornalismo più importante della Svizzera, lo Swiss Press Award, per la categoria Carta stampata e per la categoria Social. Le Ammaliatrici è il suo terzo romanzo dopo Il ladro di ragazze (2015) e Latte e sangue (2019).
Scheda
Carlo Silini
Le ammaliatrici
Romanzo
15×21 cm, 416 pp, Euro 21,00
ISBN 978-88-31285-18-6
www.gabrielecapellieditore.com