Ed eccoci pronti per l’ultima tappa di Svizzyinviaggio lungo la Via Spluga che ci porterà a Thusis. Ci aspetta una lunga giornata con tante cose da vedere e una bella camminata attraverso i boschi passando per le gole del Reno Posteriore, la famosa Viamala.
Sveglia presto (nonostante le proteste di Svizzy!), colazione abbondante e partenza. Grazie all’ottimo servizio di trasporto bagagli a disposizione di chi percorre la Via Spluga a tappe, potevamo essere liberi di muoverci, sicuri di trovare le nostre cose già in albergo a Thusis quando saremmo arrivati.
Salutiamo la bella Splügen per dirigerci ad Andeer, la nostra prima sosta. Sono solo 12 minuti di Autopostale e l’autobus ci lascia proprio di fronte al posto che rende famosa questa località: le terme, le cosiddette Mineralbad Andeer.
Avremmo voluto provare gli effetti benefici dell’acqua che sgorga a 34° sparapanzati nella piscina scoperta, ammirando il paesaggio della Valle dello Schams, ma purtroppo questa delizia è riservata a chi percorre la Via Spluga in senso inverso, da nord a sud, e termina la tappa nel grazioso paese, con le sue case dai tetti in pietra. Tra l’altro, c’è un biglietto speciale che combina l’ingresso al Mineralbad Andeer alla visita delle Gole della Viamala.
Noi non avevamo assolutamente tempo, perché ci attendeva una persona speciale: Martin Bienroth. Dietro l’aspetto semplice e gioviale si cela un ingegnere, agronomo, giornalista e, soprattutto, casaro. Insieme a sua moglie Maria è gestore dal 2001 della Sennerei di Andeer. Ovvero del caseificio.
Non era la prima volta che visitavamo un caseificio in Svizzera e che degustavamo i loro prodotti, ma è stata la prima volta che questa prova è stata fatta direttamente in casa. Martin ci ha invitati a bere un caffè da lui. È una persona simpaticissima di grande ingegno, con un’enorme passione per quello che fa. E che fa bene! Ci ha regalato una copia del libro che ha scritto insieme a Marcel Heinrich (guardiaboschi e agricoltore biologico) dove si raccontano i due prodotti principali di questa zona: il formaggio e le patate che, nel titolo del libro, definiscono l’Alpengold, l’oro delle Alpi, perché sono gialle come l’oro e valevano più dell’oro per chi doveva mettere insieme pranzo e cena.
Per quanto riguarda il formaggio, il concetto è chiaramente espresso nel motto scritto sopra l’ingresso del negozio: Gromma, latg, cashial, tschigrun dattan forza gli Grischun che, tradotto dal romancio significa: Panna, latte, formaggio, quark danno forza ai Grigionesi. Siamo in una zona storicamente di lingua romancia – anche se il tedesco, ormai la sta soppiantando – e anche il nome del negozio è scritto nell’antica lingua: Stizun da latg che significa, appunto, negozio del latte.
Martin, sua moglie e i collaboratori sono felici della loro scelta di vita e ciò traspare dai racconti e dall’entusiasmo con cui ci racconta. Purtroppo il tempo scorre, le cose da vedere sono tante e la strada e lunga, così ci salutiamo, proprio pochi secondi prima di perdere l’Autopostale che in cinque minuti ci avrebbe portato a Zillis.
Questo villaggio si trova immerso nel Parco naturale del Beverin e sarebbe abbastanza anonimo se non fosse per l’antichissima chiesa di San Martino, risalente al V Secolo.
Entrando è bianca e spoglia, ma basta alzare gli occhi per rimanere incantati. Avevamo sentito parlare di questo capolavoro del XII Secolo, chiamato anche la Cappella Sistina delle Alpi, però vedere dal vivo il soffitto costituito da 153 pannelli quadrati di circa 90 centimetri di lato di legno dipinto che raccontano storie bibliche è un’altra cosa.
Sono rappresentati personaggi marini fantastici che simboleggiano il male, e scene tratte dal Libro di Giona. Gli angeli raccontano il Libro dell’Apocalisse di Giovanni impersonando i quattro venti e annunciando il giudizio universale; le immagini più interne raccontano momenti della vita di Cristo, mentre l’ultima serie di dipinti narra episodi della vita di San Martino al quale è dedicato anche il grande affresco esterno, di fianco all’ingresso della chiesa.
Con gli occhi e lo spirito pieni di tanta bellezza artistica, cominciamo il nostro cammino nella bellezza naturale. Non avrebbe avuto senso venire fin qui senza godere della piacevolezza del cammino nel verde e anche Svizzy, notoriamente pigro, questa volta è d’accordo a fare un po’ di moto. Una breve sosta al Besuchezentrum di ZIllis – il luogo che funge da ufficio turistico, museo locale e centro informazione – un sorso d’acqua, una sistemata alle scarpe da trekking e ai bastoncini, cappellino in testa e via sul sentiero che seguendo in parte il corso del Reno Inferiore, si inoltrerà nella Viamala fino al punto più stretto.
Cominciamo a salire per i prati lasciando alle spalle Zillis e l’ampia valle. Reischen è la prima località che incontriamo e anche il punto più distante dal Reno. Il fiume è in basso, nascosto tra gli alberi mentre noi camminiamo a mezza costa. Il sentiero in questo punto è molto largo, facile e ben segnalato.
Dopo un paio di chilometri, più o meno a metà percorso, ci si inoltra nel bosco zigzagando in discesa verso il fiume e la via diventa sempre ben segnalata ma un po’ più difficile e ripida; niente di particolarmente complicato ma bisogna fare attenzione alle radici degli alberi e aiutandoci con i bastoncini non abbiamo avuto grandi problemi.
Una volta scesi quasi al fiume vediamo le macchine sfrecciare sull’autostrada A13 che superiamo grazie a un sottopassaggio e cominciamo a costeggiare la sponda destra del Reno fino ad arrivare al Punt dal Suralsuns, un ponte sospeso sopra le acque color azzurro turchese che ci permette di passare all’altra riva.
Da qui comincia la risalita verso la strada cantonale che ci condurrà alla nostra meta: il Punts da Tgavorgia, il ponte vicino al quale c’è il Besucherzentrum, il centro visitatori della Viamala. Qui ci attende Rudolf Küntzel, la nostra guida che ci accompagnerà durante la discesa nelle gole.
Sono 359 scalini!!!!! E dopo 4,5 chilometri su e giù per i boschi al povero Svizzy sembrano almeno dieci volte tanto!
Le pareti della gola sono alte fino a 300 metri e in certi punti il Reno è strettissimo, meno di un metro e piuttosto profondo. Dei punti di osservazione portano proprio fino in fondo alla gola dove si vede come la potenza dell’acqua abbia modellato la morfologia delle rocce. Sulla parete di fronte si notano i segni di dove può arrivare la piena e l’immagine è spaventosa. Si vedono anche alcuni tratti della vecchia strada, la mulattiera che costeggiava l’orrido e che era percorsa dalle carovane fino alla costruzione della strada costruita all’inizio del XVIII Secolo. È molto emozionante pensare a tutto il traffico di persone, animali e merci che transitava su una via strettissima a precipizio sulle gole del Reno.
Mala.
Appunto!
È quasi un viaggio dantesco, una discesa agli inferi, ma come il sommo Poeta, anche noi torniamo a “Riveder le stelle” risalendo al centro visitatori, dove incontriamo Lars Dunner, il vicedirettore del locale Ente del turismo. Seduti a un tavolino con una bibita fresca davanti, ci racconta di come la Viamala e, per estensione, la Via Spluga siano diventate un itinerario popolare tra gli amanti del trekking, per la bellezza del tracciato, la sua varietà e la relativa facilità che lo rende accessibile a tutti, basta essere ben attrezzati e in forma, anche grazie all’efficiente servizio di trasporto bagagli che abbiamo sperimentato. Ma non solo, è anche una tappa del Grand Tour of Switzerland da percorrere in auto.
Salutato Lars è il momento di andare a riposarci in albergo a Thusis, il centro più importante della zona Dal Besucherzentrum ci sono tre diverse opzioni per arrivare in città a piedi. La più breve (5 chilometri) costeggia essenzialmente il lato sinistro del fiume e passa dal Verlorenes Loch Il Verlorenes Loch “buco perduto“, un tunnel angusto che passa sopra la vecchia, carrozzabile delle Alpi Grigionesi, la prima, realizzata tra il 1818 e il 1823. La seconda (6,3 chilometri) segue in parte il primo percorso, salvo poi divergere salendo in mezzo ai boschi. La terza è la più lunga (7 chilometri) e impegnativa, si snoda sulla sponda destra del Reno, passa dalla Veia Traversina con il ponte sospeso lungo 60 metri che scavalca il fiume a Sils.
Di fronte alle tre opzioni, considerando anche l’ora e la giornata ricca di impegni, Svizzy ha optato per la quarta: l’Autopostale! L’autobus ferma proprio di fronte al centro visitatori e lascia alla stazione della Ferrovia Retica sulla linea dell’Albula che unisce St. Moritz a Coira. Per fortuna, il nostro albergo era a poche decine di metri di distanza.
Con una doccia infinita e una ricca cena è terminato il nostro viaggio lungo la Via Spluga. Non abbiamo visto tutto, ma abbiamo avuto un’impressione generale di quello che può offrire la zona, ed è stata ottima. Ci è piaciuta l’idea di essere a cavallo tra Italia e Svizzera, in un luogo di continuo passaggio e scambio, tra paesaggi splendidi, cittadine deliziose, ottimi prodotti alimentari, con la possibilità di scegliere se andare a piedi, in bicicletta o con gli ottimi mezzi pubblici che rende la Via Spluga accessibile a tutti.
Info
Via Spluga: www.viaspluga.com
Turismo Viamala: www.viamala.ch
Caseificio Andeer: www.sennerei-andeer.ch
Terme Andeer: https://mineralbad-andeer.ch/it/
Autopostale: www.autopostale.ch
Swiss Travel System: www.swiss-pass.ch/it/
Svizzera Turismo: www.myswitzerland.it
Ringraziamenti:
Per la realizzazione di questo reportage SvizzerAmo ringrazia:
- Consorzio Turistico Valchiavenna, Chiavenna (SO)
- Svizzera Turismo, Roma
- Swiss Travel System, Zurigo (CH)
- Viamala Tourism, Thusis (CH)