L’acqua scorre e la pietra la scavalca.
Metaforicamente, il Canton Ticino è un ponte tra il mondo latino e quello germanico. Praticamente, il ponte è un elemento architettonico importantissimo e diffusissimo vista la complicata orografia del Cantone e la sua ricchezza di acque.
Il Ponte di Puntid non è certamente il ponte più grande e nemmeno il più importante della Svizzera Italiana ma ci offre il pretesto per scoprire la Val Calnègia, permettendoci di parlare di una zona del Ticino meno conosciuta, almeno dal grosso pubblico.
Già, quando si parla di Canton Ticino dal punto di vista turistico si pensa normalmente alle sue “perle”: Bellinzona, Ascona, Locarno, Lugano, Mendrisio… L’Alto Ticino è meno considerato, forse per il suo territorio particolarmente aspro.
La Val Calnègia, ne è appunto un esempio. È una valle secondaria che si diparte verso Ovest, della Val Bavona, che a sua volta è la continuazione verso nord della più famosa Val Maggia, la valle percorsa dal fiume omonimo che si getta nel Lago Maggiore a Locarno. Insomma, è un luogo abbastanza remoto, lontano dai grandi flussi turistici del Verbano. Tuttavia vale assolutamente la pena di visitarla perché permette bellissime escursioni in un ambiente naturale molto particolare creato dall’acqua.
Già l’ingresso in valle, nel villaggio di Foroglio, è segnato dall’acqua. Ci dà il benvenuto la Fròda, la famosa cascata che con il suo salto di 110 metri è una delle più belle e note del Canton Ticino. Il Calnègia l’ha creata e non è l’unica formazione geologica, il fiume ha scavato il suo letto nel granito, un alveo curvilineo e liscio con enormi marmitte e l’acqua ha un colore particolare, un celeste chiarissimo che dimostra la suo origine da un laghetto alpino ai piedi dei 2’863 metri del Wandflühhorn (il nome tedesco indica che siamo in zona Walser).
Acqua e pietra sono gli elementi fondamentale del paesaggio, selvaggio ma ricco di alpeggi con una lunga storia, nonostante l’asprezza delle condizioni di vita. C’è un bel sentiero, abbastanza facile e con poco dislivello, circa 200 metri, che si snoda per circa quattro chilometri a partire dai 687 metri di Foroglio fino ai 1’125 metri del villaggio di Calnègia.
L’itinerario sale attraversando tre maggenghi, ovvero gli alpeggi che vengono falciati già a primavera. Il primo lo incontriamo appena usciti dalla gola che precede la cascata. È il Puntid, famoso per l’antico ponte,un arco di pietra di origine romana, emblema di questa valle.
Al ponte il sentiero di biforca e seguendo il lato destro del fiume arriviamo a una grossa ganna, cioè un ammasso di grosse pietre causato dal disfacimento di un lato di una montagna che, in questo caso, è la parete di Auenn. La ganna è un fenomeno comune in Canton Ticino e le cavità formate da questi enormi massi sono stati spesso adoperati come abitazioni, dette Splüi, costruite sfruttando proprio la disposizione delle pietre. Splüia Bela è la più famosa, il suo tetto è formato da una gigantesca lama rocciosa. Fino al 1987 serviva contemporaneamente da abitazione e da stalla divise da una porta.
Gerra è il secondo maggengo che incontriamo sul percorso. Anche qui ci sono tanti altri splüi costruiti addossati ai macigni o sotto le rocce. Ma, soprattutto, c’è la Crasta, una scala stretta e ripida che scende nelle cantine dove si salava il formaggio, scavate in una roccia spaccata a metà.
L’ultimo alpeggio è quello di Calnègia dove vi sono altre cantine e parecchi piccoli sprügh, i rifugi temporanei degli alpigiani. Da qui partiva l’antico sentiero della transumanza che saliva fino a Gradisc (1’703 m) e da lì verso la Val Formazöö che è la parte svizzera della piemontese Val Formazza.
Info:
Turismo Ticino: www.ticino.ch
Turismo Val Maggia: www.ascona-locarno.com