Nel Parco delle Gole della Breggia (TI) non ci sono tirannosauri, triceratopi o altri animali preistorici ma si fa veramente un viaggio nel Giurassico grazie ai suoi siti geologici. Siamo nel triangolo meridionale della Svizzera, quello che si incunea tra Lombardia e Piemonte, un’area importantissima che vanta già un patrimonio Unesco per i depositi fossiliferi di Monte San Giorgio.
Un tuffo nel passato remoto…
Il parco, primo geopark in Svizzera, è stato creato nel 1998 e inaugurato nel settembre 2001 lungo il corso del torrente Breggia. Non è enorme, si sviluppa per circa un chilometro e mezzo e interessa una superficie di 65 ettari nella parte inferiore della Valle di Muggio, sui territori dei Comuni di Balerna, Castel San Pietro, Morbio Inferiore e Morbio Superiore.
Il Parco è facilmente percorribile grazie a una rete di sentieri della lunghezza di circa 12 chilometri e con un dislivello di 300 metri. Il punto più scenografico sono le gole create dall’erosione dell’acqua del Breggia che testimoniano gli avvenimenti geologici che si sarebbero succeduti nell’arco di circa 100 milioni di anni, fra il Giurassico e il Terziario. Gli scienziati considerano il sito di estrema importanza per la sua unicità, che dispone in pochissimo spazio di uno spaccato geologico quasi completo delle Alpi meridionali che spazia dal Triassico al Presente dove i vari tipi di rocce stratificatesi nelle diverse ere sono chiaramente distinguibili.
… E nel passato prossimo
Oltre al percorso geologico, nel parco c’è anche un percorso storico che racconta le antiche vie e le sue opere, come il quattrocentesco ponte del Farügin costruito tra due speroni di roccia a 35 m sopra il letto del fiume nel punto più stretto delle Gole. Ci sono anche i resti delle fortificazioni romane, e posizionate sulla collina di San Pietro quello che rimane del castello medioevale del Vescovo di Como e la Chiesa Rossa, monumento nazionale, fatta costruire dal vescovo Bonifacio da Modena fra il 1343 e il 1345.
L’acqua della Breggia era utilizzata per muovere i mulini. Sul lato di Morbio Superiore, subito dopo il ponte, si trovano i resti del “Mulin da Canaa“, scavato nella roccia del letto della Breggia, con l’edificazione del Ponte del Ghitello alla fine del Cinquecento, sorse anche il Mulino (1606), uno degli opifici idraulici più ricchi di strutture e meglio conservati della Svizzera
Questo è anche uno dei punti di accesso al parco e il sentiero prosegue lungo il Breggia fino a un laghetto e ad altre testimonianze di archeologia industriale come il pastificio, la birreria e il cementificio Saceba, dove negli anni ’60 e ’70 si produceva cemento utilizzando il Biancone e le marne estratte nella grande cava e in enormi gallerie sulla riva opposta.
Come arrivare:
- in treno: stazione Balerna, poi circa un chilometro a piedi.
- In auto, uscita Chiasso, seguire direzione Morbio Inferiore. Posteggio in località “Alla Togna”, nel comune di Balerna.
Info:
info@parcobreggia.ch
www.parcobreggia.ch