(La prima parte di questa puntata è stata pubblicata giovedì 16 settembre 2021)
Tirano si trova in una territorio tradizionalmente dedicato al vino. Un’enologia eroica, specialmente nei vecchi tempi, che si è sviluppata sui vasti terrazzamenti che ora ornano la valle per oltre 2’500 chilometri. Il vino prodotto è il Rosso di Valtellina, una doc diffusa in tutta la valle suddivisa in cinque territori, che è ricavata dal vitigno autoctono: il Chiavennasca che altro non è che una varietà di Nebbiolo, lo stesso dei famosi vini piemontesi (e già questo è garanzia di qualità).
Negli ultimi tempi a Tirano si è assistito a un notevole rinnovamento gastronomico. Sono stati aperti diversi nuovi locali e altri hanno migliorato la loro offerta. La base è sempre quella della cucina tipica locale ma c’è una maggiore attenzione alla qualità delle materie prime e alla preparazione. Un esempio è la Bresaola. Ormai la si trova in tutti i supermercati d’Italia, prodotta anche in Valtellina, ma non regge minimamente al confronto con il prodotto artigianale delle ormai poche macellerie che lavorano piccole partite di carne selezionata. Poi, molto fa la capacità di servirla. Così, al naturale con fette sottilissime come fa Umberto Cenini della PosteriadelRosso con la bresaola fornitagli dalla Macelleria Storica Poretti.
Qui ha sede l’Accademia del pizzocchero dove una “scarrellatrice” insegna il procedimento per preparare questo gustosissimo piatto a chiunque voglia cimentarsi. Anche noi abbiamo provato e, bisogna dire, che la preparazione è meno difficile di quanto si pensi. Il segreto sta nel dosare le due farine, quella di grano saraceno e quella bianca e la quantità d’acqua. Svizzy se l’è cavata bene con il mattarello e ha ricevuto il diploma di cui va giustamente fiero.
I pizzoccheri “segreti” di Anna Bertola [Foto: da Internet]
Un buon riposo
Tirano punta molto sull’enogastronomia e il turismo esperienziale per collocarsi come una destinazione meritevole di attenzione di per se stessa. E così come per la ristorazione, anche l’ospitalità vede nuove aperture e migliorie. La Curt di Clement è l’ultima novità dell’hotellerie tiranese, un 4* ricavato dal restauro di un antico edificio del ‘500 che si definisce Eco Mobility Hotel per l’attenzione particolare all’ambiente.
L’antico caseggiato della Curt di Clement [Foto: Curt di Clement]Noi, però, abbiamo scelto l’Hotel Bernina, un ottimo 3* che ha il pregio di trovarsi esattamente di fronte alla stazione della Ferrovia Retica. Comodissimo, perciò, per quando dovremo salire sul treno rosso ed entrare in Svizzera. Un plus che Svizzy, pigro com’è, ha particolarmente gradito!