1912, olio su tela,
Kunstmuseum Bern, Legat Eduard Gerber, Bern
Grazie al positivo riscontro di pubblico, è stata prorogata fino al 4 febbraio 2018, al Museo d’arte di Mendrisio, una mostra che vi avevamo segnalato con piacere lo scorso autunno: Il paradiso di Cuno Amiet da Gauguin a Hodler, da Kirchner a Matisse.
L’esposizione mette in risalto la figura dell’artista, importante pittore svizzero che ha vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento (Soletta, 1868 – Oschwand, 1961) ed è considerato uno dei grandi maestri della pittura moderna noto, in particolare, per le sue qualità di colorista.
La rassegna d’arte è la prima dedicata ad Amiet in Ticino e in area italiana e davvero conviene cogliere l’occasione della proroga della sua apertura per andare a vederla; è curata da Simone Soldini, direttore del Museo, con Franz Müller, curatore del catalogo dell’opera di Amiet dagli esordi fino al 1960, e Aurora Scotti, tra i maggiori esperti di pittura italiana ed europea di fine secolo.
Cosa ammirerete al Museo d’arte di Mendrisio
1907, olio su tela,
Kunstmuseum Solothurn, Schenkung Frau Monique Barbier-Müller in Erinnerung an ihren Vater Josef Müller, 1977
In mostra ci sono circa settanta dipinti e una sessantina di opere su carta che ricostruiscono il percorso pittorico di Amiet. I capolavori provengono dalla Fondazione Amiet di Oschwand e da altri tra i maggiori musei elvetici: il Kunstmuseum di Soletta, il Kirchner Museum di Davos, il Kunstmuseum di Berna, il Kunsthaus di Zurigo, il Musée d’art et d’histoire di Friborgo, la Collection Pictet di Ginevra, l’Aargauer Kunsthaus, il Kunstmuseum di Olten.
Tra le opere più significative, Ragazza bretone sotto gli alberi (1893), le tre versioni di Paradiso (quella, celebre, del 1894-1895, l’olio del 1900-1901 e l’ultima del 1958), Doppio ritratto (1903), Natura morta floreale (1904), La raccolta delle mele (1907), Nudo femminile sdraiato con fiori (1912).
L’opera di Amiet, all’interno della mostra, sarà confrontata con quella degli artisti più noti del panorama contemporaneo europeo da Paul Gauguin a Henri Matisse, da Giovanni Giacometti e Ferdinand Hodler.
Chi era Cuno Amiet
Giovanissimo, Amiet lasciò la Svizzera in compagnia di Giovanni Giacometti per raggiungere Parigi e la Bretagna, dove vivrà l’esperienza Nabis a Pont-Aven sulle tracce di Gauguin e affermandosi nei primi del Novecento sulla scena dell’avanguardia artistica elvetica. Pochi anni dopo si troverà tra i fondatori all’origine dell’espressionismo tedesco.
I suoi paesaggi, figure e nature morte sono improntati a un forte senso di armonia e serenità, appagato dalla bellezza della natura, dalle sue manifestazioni di luci e colori.
Attorno alla mostra di Amiet sono previste diverse attività collaterali come concerti, conferenze e pomeriggi al museo dedicati alle famiglie con bambini.
Info: www.mendrisio.ch/museo